Fogra, il prestigioso istituto di ricerca che ha sede in Germania, ha voluto ringraziare la società di S. Bonifacio (VR) in occasione dei trent’anni di collaborazione con un certificato di riconoscimento per l’impegno profuso a sostegno del progresso dell’industria grafica: con Andrea De Rossi, amministratore di Tecnologie Grafiche abbiamo ripercorso la sua storia e la collaborazione con Fogra
Il nome di Tecnologie Grafiche viene subito associato a quello di Andrea De Rossi, suo fondatore ed ispiratore, perito grafico diplomatosi presso la Scuola Grafica San Zeno di Verona nel 1974 dove è stato insegnante di laboratorio e di Tecnologia Grafica fino al 1979, ecco perchè l’azienda non poteva avere un nome diverso. Tecnologie Grafiche nasce nel 1983 e per una decina d’anni si è dedicata, nelle Tre Venezie, alla commercializzazione di tecnologie per la prestampa e la stampa. Tra queste tecnologie ricordiamo blasonati marchi quali: Klimsh (reprocamere), Scitex (sistemi integrati), Krause (foto-impaginatori), Volt Autologic e Bobst Graphic (fotocompositrici), Aurelia e Nebiolo (macchine da stampa offset).
“Quella fu una esperienza che ci portò a conoscere centinaia di realtà grafiche ancora embrionali, gradualmente sviluppatesi diventando poi quelle che sono ancora oggi grandi e importanti aziende del panorama industriale grafico italiano. Nel 1991 è avvenuta una svolta, propiziata dagli incontri con il dr. Friedrich Dolezalek di Fogra e Felix Bunner di System Brunner (CH) famosa per l’invenzione del primo sistema di controllo del colore per la stampa, quando l’azienda decise di occuparsi, come chiaramente indicava il motto aziendale, di “metodi e standard nei processi di stampa”. Qui ha inizio la attività di consulenza, formazione in abbinamento ai sistemi di misura del colore Viptronic prima e successivamente di Techkon. La calibrazione dei processi industriali e la soluzione di problematiche tecniche presso le aziende non poteva prescindere dall’uso di sistemi di misura delle lastre, del colore e della stampa che venivano proposti alla clientela”, spiega De Rossi.
La storia di Tecnologie Grafiche
Tecnologie Grafiche, è un nome che da circa 40 anni riconduce ai sistemi di misura, di valutazione e di controllo del colore. Ha introdotto in Italia, la prima standardizzazione della stampa offset di FOGRA (1991) e da quasi 25 anni si occupa della gestione del colore nella prestampa mediante l’applicazione dei profili ICC (1996). La calibrazione del colore nei processi di stampa convenzionale e digitale sono ancora oggi il fondamento e il valore delle proposte dell’azienda. Quest’anno ha lanciato il portale www.metododerossi per parlare di tecnologia della stampa alle nuove generazioni di grafici. Congiuntamente a Camporese sta per lanciare il nuovo progetto PRINT-4-PROFIT per stampare imballaggi in economia e con profitto con la tecnica GMP-GREEN MULTICOLOR PRINTING usando ink convenzionali e UV-LED: milioni di colori con soli 7 inchiostri.
Un momento fondamentale è stata l’introduzione dei profili ICC: era l’anno 1996. Tecnologie Grafiche creò 20 Centri IQP (ICC Qualified Point) che furono qualificati per diffondere in tutta Italia le conoscenze, le tecnologie e le metodologie per la calibrazione e la profilatura di stampanti e processi. Attualmente Tecnologie Grafiche è molto occupata in attività che non sono di consulenza ma di “problem solving”. Afferma De Rossi: “gli stampatori oggi non hanno bisogno di consigli, ma di rapida soluzione di problemi che aumentino la loro efficienza, competitività e il profitto. In chiave meramente polemica si può affermare che chi rimane senza lavoro fa il consulente, chi invece il lavoro ce l’ha ed è capace cerca di risolvere problemi, fornendo soluzioni concrete, pratiche e immediate; nel settore incontro poche persone che concretamente lo sanno fare perché non conoscono in modo profondo i processi di stampa”.
Le attività su cui oggi sono maggiormente impegnati sono: corsi di formazione, calibrazione del colore nei processi industriali a norma ISO sia convenzionali che digitali, gestione del colore nella stampa industriale (ceramica, legno, metallo, tessuto, cartone ondulato) e collaudi di macchine da stampa.
Il rapporto con Fogra
Il rapporto con Fogra è nato nel 1991 con una visita fatta nella sua vecchia sede nel centro di Monaco di Baviera. “Incontrai Dolezalek uomo di punta della ricerca. Per la prima volta vidi due immagini che apparivano identiche ma una delle due era prevalentemente costituita da un canale del Nero con pochissimo colore nella tricromia. Si trattava della tecnica di separazione dei canali GCR (Gray Component Replacement) con cui tutta la componente tricromica che formava il grigio, veniva sostituita da solo nero, l’anticipazione dell’attuale Color Management basato su tecniche Device Link* di tipo save ink per il risparmio di inchiostro in stampa. Poco dopo incontrai Felix Brunner con cui ebbi un sodalizio di 5 anni. Da lui imparai le basi del controllo del colore in stampa e l’importanza del dot gain: parametro da lui definito e codificato”. Oggi è chiamato TVI (Ton Value Increase), ma il valore del 16% sul 50% (Fogra 51) fu già predetto da Felix Brunner nel 1977 quando definì “il diagramma degli Isocontorni” (curve di stampa). Questi eventi, potrebbero apparire come semplici e insignificanti fatti storici, ma invece, rappresentano ancora oggi il fondamento dell’origine della moderna stampa industriale.
De Rossi ha subito creduto in Fogra perché era l’unico Ente Europeo che si interessava allo studio e alla ricerca della stampa sviluppando metodologie di controllo del processo e della qualità a partire dalla individuazione delle fasi critiche del flusso di lavoro e dall’analisi delle materie prime utilizzate individuandone caratteristiche, limiti e miglioramenti. Quindi una metodologia che conduce ad una analisi di cause/effetti/rimedi: l’attuale “troubleshooting”.
Le finalità di Fogra e il loro sviluppo nel tempo
Fin dall’origine le finalità di Fogra sono state la standardizzazione. “La mania tedesca di spaccare i capelli in 4! Talvolta anche esagerata. Proprio la smisurata contrapposizione alla improvvisazione e artigianalità italiana. Ritenevo e ritengo che un mix tra i due approcci metodologici sia la giusta ricetta per una soluzione ordinata e razionale dei problemi tecnici che si presentano nell’industria grafica. L’Industria non può più basarsi sulla manualità intesa come correzioni dell’errore ma su una calibrazione di un processo industriale il cui risultato sia prevedibile e misurabile: pertanto sicuro ed economico”, afferma De Rossi.
La prima standardizzazione di Fogra risale al 1991 con l’edizione del “Manuale di Standardizzazione della Stampa Offset”, seguita dalla seconda edizione nel 2001. Nel 2002 è stato pubblicato il documento ALTONA TEST che è stato l’antesignano della successiva norma ISO 12647-2:2004. Nel 2006 fu pubblicato per conto di BVDM (Associazione degli stampatori tedeschi) il manuale “Media Standard print 2006: Technical Guidelines for Data, Proof and Films”. Fogra ha preso anche parte al progetto PSO (Process Standard Offset) sempre per conto di BVDM.
L’importanza della standardizzazione oggi
“Oggi la standardizzazione, più che servire all’ottenimento di una certificazione ISO, attività inutilmente costosa e solitamente gestita dalle poche persone che scrivono e aggiornano il manuale, ha senso se ha come obiettivo la razionalizzazione dei processi produttivi e la scrittura e l’aggiornamento continuo delle procedure operative di tutti i flussi e sotto-flussi di lavoro, da parte di ciascun operatore che è impegnato nella produzione grafica dal progetto, alla stampa all’allestimento. La certificazione Fogra attesta che una azienda segue un rigoroso protocollo subordinato alla conoscenza e all’applicazione degli standard e segue le linee guida indicate da norme tecniche di settore come la ISO 12647-2:2013. Ma la certificazione non è un obbligo, in linea di massima è più che sufficiente conoscere gli standard e applicarli”, spiega De Rossi.
Certamente Fogra è molto attiva e sempre coinvolta nella scrittura e nell’aggiornamento degli standard. Oggi il mercato richiede economia e prezzi bassi e velocità di consegna. “Vince chi è più veloce a fornire una qualità standard! L’unico modo per essere competitivi è avviare processi automatici e standardizzati in grado di produrre prodotti di qualità, senza difetti, senza scarti e pertanto economici e con profitto. La standardizzazione assieme alla formazione delle maestranze sono il binomio vincente per competere ed essere membro di Fogra significa essere in continuo contatto con un Istituto di valore e livello Internazionale che conduce continue ricerche tecnologiche nel campo della stampa e su varie linee: materiali, tecnologie e metodologie applicative. Il tutto con un occhio particolare alla standardizzazione dei processi e la definizione degli standard: ossia riferimenti chiari e validi per tutti e tolleranze accettabili in produzione”, conclude De Rossi.
Un manuale per la stampa offset
Il Manuale del Processo di stampa offset standard è stato pubblicato per la prima volta nell’ottobre 2001 dalla Federal Association of Printing and Media (bvdm). Un’edizione ampliata e completamente rivista è stata pubblicata nell’ottobre 2012. Queste pubblicazioni sono state precedute da varie edizioni di manuali sulla “Standardizzazione del processo di stampa offset” dal 1981. Risultati e metodi per il controllo del processo di stampa offset da queste pubblicazioni sono stati incorporati nella standardizzazione ISO. Nel 1996 è apparso per la prima volta lo standard ISO 12647-2. La seconda edizione seguì nel 2004, una modifica ad essa nel 2007. Una terza edizione aggiornata dello standard ISO 12647-2 seguì alla fine del 2013. Oltre allo standard ISO 12647-2 per il controllo di processo nella stampa offset, vi sono ulteriori standard ISO come ISO 2846-1 (inchiostri da stampa offset) o ISO 12647-7 (stampa di prova digitale), importanti per la standardizzazione dell’intero processo produttivo. Questi standard e la loro applicazione sono documentati in dettaglio nel manuale Process Standard Offset Printing. Il processo di stampa offset standard (PSO) è sostenuto dalle associazioni dell’industria della stampa e dei media in Germania (bvdm), in Svizzera e in Austria insieme agli istituti di ricerca Fogra e Ugra.
*Un profilo Device Link combina uno spazio colore di origine (profilo di simulazione o riferimento) e uno spazio colore di destinazione (profilo di supporto) in un unico profilo. I profili Device Link tendono a produrre risultati più precisi rispetto a quando vengono applicati due profili separati. Il profilo di origine stabilisce se durante l’elaborazione del processo viene applicato il profilo di supporto o il profilo Device Link. Per i progetti con un profilo di origine CMYK incorporato, viene applicato il profilo Device Link. Per i progetti con un profilo di origine RGB incorporato, viene applicato il profilo di supporto.