Smurfit Kappa, la multinazionale del packaging, ha messo a punto un’innovativa soluzione patent pending completamente a base carta che sfrutta l’isolamento termico offerto dall’aria all’interno degli imballi per mantenere una temperatura costante senza l’utilizzo di materiali ad alto impatto ambientale come ad esempio il polistirolo. Un ennesimo esempio pratico dell’iniziativa “Better Planet Packaging” con cui Smurfit Kappa Italia si pone l’obiettivo di creare imballaggi idonei a rispondere alle necessità dei clienti più esigenti garantendo al contempo la salvaguardia del pianeta.
Smurfit Kappa Italia, multinazionale presente sul territorio nazionale con 26 siti e 2.200 dipendenti impegnati nella realizzazione di packaging a base carta tramite una filiera integrata, lancia Thermal Box-in-Box, una nuova soluzione di imballo patent pending dedicata principalmente ai generi alimentari e non solo, frutto dello studio del team di designers specializzati in eco-packaging che operano nell’Experience Centre di Smurfit Kappa Italia con sede a Pastrengo (Verona). La sfida vinta, dopo numerose prove ed analisi nei laboratori dell’azienda, è stata quella di creare una scatola termica completamente in cartone ondulato rinunciando all’uso di polistirolo, plastica o altri materiali ad alto impatto ambientale.
Un trasporto fresco e sostenibile
Thermal Box-in-Box è la dimostrazione concreta di come un semplice materiale come il cartone ondulato non sia soltanto sostenibile, ma anche altamente funzionale. L’idea alla base del concept è apparentemente semplice: sfruttare l’isolamento termico offerto dall’aria che rimane all’interno degli imballi. Il nuovo sistema è infatti composto da tre elementi: una scatola interna contenente il prodotto; una fascia a montaggio rapido che la avvolge completamente, dotata di distanziali multidirezionali; la scatola esterna. Un insieme realizzato in monomateriale biodegradabile e senza uso di colla che, grazie alla capacità di creare una sorta di camera d’aria intorno alla scatola interna, riduce al minimo i ponti termici e consente di mantenere la corretta temperatura – con o senza l’uso di ghiaccio a seconda delle necessità specifiche del prodotto – eliminando materiali difficilmente riciclabili come il polistirolo, lo standard di mercato per le spedizioni a temperatura controllata.
Per testare l’efficacia di Thermal Box-in-Box, i tecnici Smurfit Kappa hanno effettuato numerose prove, sia nei laboratori interni sia presso i clienti confrontando il nuovo sistema con quelli oggi maggiormente utilizzati. Inoltre, è stato testato sia il trasporto con corrieri e mezzi non climatizzati utilizzando sensori interni per tracciare la temperatura, sia lo stoccaggio in camere climatizzate ad alta temperatura per valutare l’efficienza dei differenti sistemi di protezione termica. In tutte le prove, Thermal Box-in-Box è risultata una soluzione assimilabile e in alcuni casi migliorativa in termini di tenuta termica e di durata nel mantenimento della temperatura.
Il sistema Thermal Box-in-Box è molto funzionale dal punto di vista logistico: viene consegnato steso al cliente con notevoli risparmi sui costi di trasporto e magazzino ed è un esempio virtuoso di economia circolare: al termine del suo utilizzo è facile da appiattire e smaltibile nella carta, pronto per essere riciclato e ritornare a nuova vita.
“Ricerca e innovazione sono fondamentali in un settore come quello del packaging che diventa sempre più un driver dell’economia circolare. In questo senso la collaborazione con i nostri clienti diventa una carta vincente per analizzare nel dettaglio le varie supply chain, capire le esigenze e trovare insieme le soluzioni più efficaci e concretamente sostenibili, anche per i prodotti che necessitano di temperatura controllata durante il trasporto – commenta Gianluca Castellini, CEO di Smurfit Kappa Italia -. Un prodotto come Thermal Box-in-Box è un esempio di questo nostro approccio e rappresenta un ulteriore progetto della nostra iniziativa Better Planet Packaging, che ha l‘obiettivo di accompagnare i nostri clienti e i consumatori in una transizione ecologica a partire proprio dagli imballi”.