L’European Rotogravure Association (ERA) rappresenta un’entità internazionale fondamentale nel settore della rotocalco. La sua missione è promuovere la presenza e l’utilizzo della tecnologia rotocalco in diverse applicazioni; ERA organizza conferenze, simposi e seminari internazionali, eventi fondamentali per favorire il dialogo e lo scambio tra produttori, fornitori e consumatori. Inoltre svolge un ruolo determinante nel guidare l’evoluzione tecnica della rotocalco e funge da autorevole difensore degli interessi nei confronti dei governi nazionali e della Commissione europea.
ERA è stata fondata nel 1956, ha sede a Monaco di Baviera, in Germania, conta a oggi su 80 aziende associate e opera in tutto il mondo. Storicamente fondata come piattaforma per le aziende specializzate nella rotocalco, per condividere conoscenze, affrontare sfide comuni e promuovere questo processo di stampa, nel corso degli anni ERA, che all’inizio si rivolgeva principalmente al settore dei quotidiani, ha poi incluso aziende specializzate nel settore packaging e decorativo.
ERA organizza eventi, programmi formativi e pubblica anche Gravure News, un house organ che approfondisce le più recenti tecnologie di stampa rotocalco, guidando la ricerca e l’innovazione nel settore. In quanto principale rappresentante dell’industria europea dell’editoria e della stampa rotocalco decorativa, ERA è inoltre molto presente nelle discussioni politiche e legislative pertinenti al settore.
L’associazione si propone come un forum di discussione su questioni socioeconomiche e un luogo per lo scambio di competenze tecniche. Supporta attivamente progetti scientifici e si impegna a promuovere la crescita della tecnologia rotocalco nei mercati in espansione. È inoltre profondamente consapevole delle proprie responsabilità ambientali, mantenendo un controllo rigoroso in materia di salute e sicurezza ambientale e collabora strettamente con le entità dell’Unione Europea e le autorità nazionali.
ERA vanta un’ampia base associativa, che comprende non solo stampatori, produttori di cilindri e incisori, ma anche fornitori di apparecchiature per la stampa, inchiostri, carta, software e molto altro. Le partnership attuali sono con: ACIMGA, Associazione DIPA, Accademia DIPA per la stampa digitale, Ebner Media Group, EuPIA, Fogra, il Centro gallese per la stampa e la verniciatura, e molti altri. Inoltre, ERA collabora da molto tempo con l’Università di Scienze Applicate di Stoccarda e HTWK di Lipsia, arricchendo ulteriormente la loro rete e migliorando la collaborazione in tutto il settore.
Il sostegno di ERA è stato fondamentale per promuovere i vantaggi della stampa rotocalco, dissipare i preconcetti e affrontare in modo proattivo le sfide ambientali, implementando pratiche sostenibili.
A tu per tu con Davide Garavaglia, presidente di ERA
Dopo un anno come presidente dell’ERA, potrebbe fare un bilancio della sua esperienza?
“Posso affermare con certezza che è stato un anno molto interessante, durante il quale abbiamo fatto molto per trasformare la nostra associazione: dal cambio del segretario alla presenza diretta in alcune manifestazioni internazionali in Asia e Nord America. Abbiamo inoltre aumentato le occasioni di incontro per i nostri associati e il numero di incontri formativi, fatto il nostro ingresso sui social media e condotto diverse iniziative di informazione rivolte anche ai non associati sulle normative che trasformeranno la stampa rotocalco in Europa nei prossimi anni.
L’associazione ha acquisito alcuni nuovi membri: qual è stato il motivo principale che li ha spinti ad aderire?
“Molti nuovi associati (Delfort Group dall’Austria, con Deutsche Benkert dalla Germania, e Flexoprint dalla Bulgaria, Match Graphics dall’India, Minipak dalla Colombia, Midwest Print Solutions dagli Stati Uniti, Weinan Zhengqi Printing and Packing dalla China) vedono l’opportunità di tenersi aggiornati costantemente sulle novità del settore, di conoscere nuove tecnologie e incontrare altri soci con problemi comuni da risolvere. Devo dire che i nostri incontri formativi, organizzati in collaborazione con alcune Università, spesso sono l’occasione per conoscere l’associazione da parte di stampatori e fornitori del settore, i quali constatano tra l’altro l’alta competenza dei docenti coinvolti. Infine vorrei far notare che abbiamo aumentato il numero di associati al di fuori dell’Europa, segno che il lavoro svolto viene apprezzato anche in un ambito più esteso”.
Sta pianificando alcune azioni specifiche per attirare i giovani e suscitare interesse per la rotocalco come una buona scelta professionale?
“Nell’ultimo anno abbiamo intensificato la collaborazione con alcune università e questo ci consente di portare sempre più giovani a conoscenza del processo di stampa rotocalco, che altrimenti potrebbe essere trascurato a favore di altre tecnologie più “di moda”. E invece i numeri della stampa rotocalco sono e continueranno a essere molto rilevanti e alla base di un gran numero di prodotti che compriamo ogni giorno al supermercato o in farmacia…”
Secondo lei l’utilizzo della rotocalco per la stampa di imballaggi flessibili e in cartone è destinato a crescere?
“Prevediamo che sui mercati europei e americani l’utilizzo del processo di stampa rotocalco per materiali flessibili e cartoncino in rapporto alle altre tecnologie si manterrà stabile nei prossimi anni. Infatti se da un lato è vero che stampa flessografica e digitale fanno continui progressi in qualità ed efficienza, dall’altro anche la stampa rotocalco continuerà a introdurre innovazioni che consentiranno di ottimizzare sempre di più i processi dello stampatore. Nei mercati asiatici, invece, prevediamo una crescita guidata soprattutto dal costante aumento della popolazione e del trasferimento di sempre più persone nelle città, con conseguente aumento dell’esigenza di disporre di soluzioni di packaging di maggiore qualità”.
Che dire degli inchiostri a base solvente e a base acqua e del loro utilizzo nella stampa rotocalco?
“Anche in questo campo occorre fare delle differenze geografiche. In Europa e Nord-America, dove gli impianti di recupero del solvente sono obbligatori, l’esigenza di ridurre le emissioni in atmosfera legate alla stampa rotocalco sono meno sentite. Diversa è invece la situazione in Asia, Africa e America Latina, zone in cui le politiche ambientali sono più indietro o inesistenti. Qui in alcuni casi (come ad esempio la Cina) tra le soluzioni scelte per ridurre le emissioni c’è anche quella degli inchiostri a base acqua per la rotocalco. Come si vede quindi il processo di stampa rotocalco prende spesso strade diverse nel mondo ed è per questo che la nostra associazione sta ampliando i propri confini oltre l’Europa, accogliendo nuovi membri internazionali”.
ERA sta facendo qualcosa per promuovere la sostenibilità della stampa rotocalco degli imballaggi senza comprometterne la funzionalità?
“Già da diversi anni collaboriamo con l’Università di Lipsia, con studi e ricerche che analizzano l’impatto delle tematiche ambientali sulla stampa rotocalco. Attualmente stiamo varando ulteriori iniziative che possano aiutare i nostri associati a stabilire con maggior certezza l’impatto ambientale delle proprie aziende”.
Il mix rotocalco-digitale: cosa ne pensa, quali sono le possibili applicazioni ed è qualcosa che il mercato richiede?
“Pensiamo che la tecnologia di stampa digitale, anche in prospettiva futura, non sia alternativa a quella rotocalco, bensì complementare. Infatti la stampa digitale è per sua natura molto adatta alle corte tirature, mentre quella rotocalco è imbattibile sulle lunghe distanze … Molti nostri associati le utilizzano entrambe da diversi anni e non hanno nessuna intenzione di sostituire l’una con l’altra. È anche per questo motivo che nel corso dell’anno abbiamo siglato un accordo di collaborazione con la DIPA, un’associazione che promuove la stampa digitale che ha alcuni associati in comune con noi”.