L’allarme GIPEA: a rischio la stabilità delle catene di fornitura in tutte le filiere per mancanza di etichette

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GIPEA, gruppo di specializzazione di Assografici che rappresenta i produttori italiani di etichette autoadesive, lancia l’allarme sul rischio di crisi delle filiere, soprattutto quelle alimentare e farmaceutica, per mancanza di etichette.

GIPEA – Gruppo Italiano Produttori Etichette Autoadesive, in seno ad Assografici e Federazione Carta e Grafica iscritte nel sistema Confindustria, lancia l’allarme sul rischio di crisi della logistica e delle catene di fornitura di tutte le filiere produttive per mancanza di etichette, rischio ancora più elevato per le filiere alimentare e farmaceutica, che deriva dalla complessa situazione contingente legata al pesante shortage di materie prime. Per tutto l’anno 2021 i produttori di etichette hanno assistito a un progressivo ed elevato aumento dei costi delle materie prime, soprattutto quelle a base di cellulosa, accompagnato da una situazione di scarsità di materiali e conseguente incremento dei tempi di consegna. Alla fine dell’anno è scoppiata poi la bolla del rincaro senza precedenti del costo dell’energia elettrica e del gas, fattore che ha ulteriormente complicato la già difficile situazione.

All’inizio del 2022 si è aggiunta ai su citati problemi un’ulteriore situazione che ha messo in seria difficoltà tutti i produttori di etichette autoadesive: lo sciopero prolungato (almeno due mesi) messo in atto nei paesi scandinavi dalle maestranze di UPM, uno dei maggiori produttori mondiali di carta e materie prime per il settore etichette. Questo ha generato un forte shortage sul mercato, creando enormi difficoltà nel reperimento di carte autoadesive e allungando i tempi di consegna che vengono ormai conteggiati nell’ordine di mesi.

Il momento attuale è paradossale: la domanda è alta e gli etichettifici avrebbero un buon carico di lavoro, ma sempre più spesso non sono in grado di soddisfare le richieste dei clienti per mancanza di materie prime. In alcuni casi alcune aziende si sono viste costrette addirittura a fermare l’intero ciclo produttivo. Il rischio principale derivante da questa situazione è la possibilità che intere filiere si fermino per mancanza di etichette. Nel caso non si riesca a porre fine a questa situazione in breve tempo, ad andare in difficoltà saranno in particolare due tra i principali comparti industriali italiani: l’alimentare e il farmaceutico.

Il prolungarsi di questo scenario e di questo shortage porterà alla mancanza di etichette autoadesive, ciò di conseguenza impedirà il confezionamento di molti prodotti alimentari e soprattutto bloccherà la distribuzione dei farmaci, perché le confezioni non potranno essere messe in commercio se non disporranno del relativo bollino autoadesivo identificativo sulla scatola. Tutto ciò alla fine ricadrà sui consumatori finali che rischieranno di non trovare più sugli scaffali i prodotti alimentari e non potranno acquistare le medicine.

Elisabetta Brambilla, Presidente Gipea, durante l’ultimo convegno autunnale del 2021

Il gruppo Gipea non può da solo cambiare la situazione, ma ha provveduto attraverso i canali dell’associazione di categoria Assografici e della Federazione Carta Grafica a lanciare l’allarme sui maggiori canali d’informazione e a scrivere alle autorità politiche con la richiesta di trovare urgentemente dei rimedi. La crisi è estesa a livello europeo, pertanto Gipea ha condiviso anche le posizioni di Finat, Associazione Europea dei Produttori di Etichette Autoadesive, controfirmando un documento che chiede di trovare al più presto delle soluzioni. Il comunicato è stato inviato alla stampa, alle autorità scandinave, alle cartiere coinvolte nello sciopero e ai sindacati scandinavi del settore cartario. Lo stesso documento è stato poi ripreso anche dal Finacial Times e dalla rete inglese BBC che hanno intervistato i rappresentanti di Finat e di Integraf per spiegare la criticità della situazione.