Innovativa struttura Mono-Materiale, completamente riciclabile per applicazioni di Imballaggi Flessibili

2353

Nordmeccanica in collaborazione con l’Università di Parma e un selezionato gruppo di qualificati partner tecnici ha avviato un progetto di ricerca e sviluppo denominato Remopack (Recyclable mono-material for packaging).

nordmeccanica macchine

Il progetto richiederà un investimento significativo per la durata prevista di 3 anni. A conferma dell’importanza del tema e dell’attenzione delle autorità politiche alla materia, il progetto si è aggiudicato un finanziamento a fondo perduto dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Obiettivo del progetto sarà la messa a punto di una struttura di imballaggio flessibile monomateriale ad alta barriera completamente riciclabile.
Con il termine mono-materiale viene indicato un composto laminato costituito da strati di film fabbricati con lo stesso polimero di base. Le attuali linee guida indicano la percentuale minima per qualificarsi come “monomateriale” in un intervallo compreso tra l’80 e il 90%, variabile paese per paese. Essendo la percentuale rimanente una quantità tollerata di componenti non riciclabili.
L’obiettivo finale del progetto è una struttura laminata composta da più strati di film, tutti realizzati con lo stesso polimero completamente riciclabile. La struttura attraverso il contributo combinato di laminazione completata con l’utilizzo di adesivi completamente riciclabili, rivestimenti barriera, deposizione di AlOx in un metallizzatore sottovuoto, e tecnologie sviluppate per emendare la tipica fragilità dello strato AlOx dovrà raggiungere proprietà meccaniche e barriera molto elevate per soddisfare la crescente domanda di prestazioni registrate per l’imballaggio flessibile. L’obiettivo ultimo del progetto sarà la realizzazione di una struttura costituita nella più alta percentuale possibile di componente “completamente riciclabile”.

interno macchina copiatriceL’innovazione consiste nello spingere la riciclabilità all’estremo fornendo tuttavia un costo di processo competitivo con le tecnologie tradizionali.
Lo sviluppo del progetto richiederà il contributo di numerosi partner di alto livello, ognuno leader nel rispettivo segmento di mercato. La gestione di un gruppo di ricerca e sviluppo di questa complessità che mira a risultati altamente innovativi richiede competenze estese e conoscenze tecniche significative. Nordmeccanica è stata confermata dalle autorità pubbliche nel ruolo di leader del progetto in riconoscimento dei risultati raggiunti nei precedenti progetti di ricerca e sviluppo e in riconoscimento del suo ruolo storico di innovatore nel nostro settore.
Partner nel ruolo di leadership sarà l’Università di Parma. Con il suo Centro Interdipartimentale di Ricerca per il Packaging, l’Università di Parma sta ricopre un ruolo di primissimo piano nella ricerca a livello accademico in questo segmento in Europa. Parma è infatti la sede dell’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, l’autorità responsabile dello screening e della valutazione delle nuove tecnologie e innovazioni nella filiera alimentare.

A TU PER TU con Vincenzo Cerciello, Vicepresidente Nordmeccanica

Vincenzo CercielloQuale sarà il ruolo di Nordmeccanica in questo progetto?

“Nordmeccanica ricopre, in collaborazione con l’Università di Parma, il ruolo di coordinatore del progetto. Praticamente saremo il collettore dei risultati di tutte le fasi e coordineremo le azioni dei vari membri del team. Ovviamente prenderemo cura dei processi tecnologici legati alle fasi di conversione che si attuano per mezzo delle nostre macchine: accoppiamenti, spalmature, metallizzazioni.

Da un punto di vista delle tecnologie di produzione, verranno utilizzate macchine già esistenti, o prevedete delle evoluzioni per soddisfare le esigenze di produzione di questi mono-materiali?

“L’obiettivo è quello di permettere ai convertitori di realizzare a costo contenuto imballi flessibili innovativi a costi contenuti, di conseguenza l’utilizzo di parchi macchine esistenti è un dei dati di base del progetto. Resta inteso che se lo sviluppo della ricerca suggerirà la necessità di utilizzare processi che richiedano innovazione anche nel macchinario, tali innovazioni verranno opportunamente valutate e sviluppate”.

Quali sono le complessità tecniche per arrivare a garantire un packaging mono-materiale completamente riciclabile?

“L’utilizzo nella maggiore percentuale possibile dello stesso materiale riciclabile nella composizione del complesso laminato. Oggi gli imballi hanno il compito di garantire “durata” al prodotto confezionato. In altre parole, di prolungare il più possibile i termini di scadenza di un dato prodotto. Questo lo si ottiene schermando il materiale da luce, ossigeno, umidità etc. Il risultato lo si ottiene laminando materiali che offrano, nel complesso dell’imballo, garanzia di prestazione. È la disomogeneità dei materiali laminati a impedirne il riciclo. Vetro e metallo si riciclano facilmente in quanto l’imballo, ad esempio bottiglie e barattoli di vetro, sono omogeneamente costituiti da un solo materiale, il vetro. Nel caso degli imballi flessibili, la grande varietà di benefici offerti da questa categoria di prodotti viene pagata attraverso il fatto che un complesso di laminati fatti da materiali non omogenei, non ne permette il riciclo. Il complesso “monomateriale” è per definizione fatto da un solo materiale e quindi riciclabile nei termini di grandi convenienze energetiche offerti dalla tecnologia dei polimeri plastici”.

Powermet particolariLa mono-materialità è l’unico trend di sviluppo sul quale Nordmeccanica è focalizzata o si sono altre tematiche sulle quali pensate di intervenire?

“L’innovazione in questo settore ha visto diverse fasi, quella iniziale relativa alla biodegradabilità sta attraversando una fase di rallentamento e, a oggi, l’indirizzo relativo alla riciclabilità prevale. Questo non riguarda tutte le aree del mondo, è un trend è di grande attualità in Europa dove i processi di riciclo sono ben sviluppati. Quindi la risposta più appropriata è: gli studi e i progetti R&D sulla riciclabilità sono di grande attualità e in una fase di sviluppo ben avanzata. Altre tecnologie sono in fase di analisi iniziale e destinate o meno a svilupparsi su un orizzonte temporale valutabile in anni”.