In aumento del 5,6% l’utilizzo di carta da riciclare in Europa

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Massimo Medugno, Direttore Generale Assocarta

“L’utilizzo annuale di carta da riciclare in Europa è stato di oltre 32.081.000 tonnellate, in crescita in media del 5,6% sull’anno precedente. In Italia tale utilizzo è in crescita del 9,3%, la più alta d’Europa, superiore alla Germania”, così Massimo Medugno, DG Assocarta sui dati della CEPI Confederazione Europea delle Industrie Cartarie che fanno il punto della situazione della carta da riciclare in Europa da settembre 2020 a settembre 2021.

 

Un risultato che è contemporaneo al decreto ministeriale EoW firmato dal Ministro dell’Ambiente nel settembre 2020 ed entrato in vigore il 24 febbraio che regolamenta l’End of Waste – cessazione della qualifica di rifiuto – per la carta e cartone. In continuità con il sistema delle Materie Prime Secondarie (istituito con il DM 5.2.1998) che risponde alla stessa logica e che l’Italia fu primo Paese europeo ad elaborare. L’EoW – sistema basato sugli standard merceologici UNI EN 643 carta – si pone, infatti, in continuità con la disciplina MPS, aggiornando dopo 22 anni la disciplina alla luce della normativa comunitaria e degli standard merceologici attuali.

“In realtà la spinta all’impiego della carta da riciclare viene dal settore delle carte da imballaggio, in cui siamo oltre l’85% di riciclo e dall’entrata in funzione di due nuovi impianti di riciclo della carta “aggiunge Medugno.
In Europa, nel 2019, sono stati movimentati 12.000.000 di tonnellate di carta da riciclare fra i diversi Stati, il 22% della carta raccolta sul territorio europeo (Dati CEPI 2021). Ad oggi Italia e Spagna hanno applicato sistemi di EoW (in fase di adozione anche in Francia) che permettono la circolazione della carta da riciclare in Europa, ma l’adozione di analoghi sistemi basati sugli standard merceologici UNI EN 643 carta, anche da parte degli altri Stati, sarebbe auspicabile.

In Italia le regioni più virtuose sul fronte riciclo sono state Toscana, Veneto, Piemonte, Lombardia e Lazio. Ciò pone la forte esigenza che nel piano nazionale sulla gestione dei rifiuti e nei piani regionali rifiuti vengano previsti impianti dedicati solo alla gestione degli scarti di riciclo dell’industria cartaria.

“Un punto percentuale in più di riciclo corrisponde a 84.000 tonnellate aggiuntive mentre un punto in più nel comparto imballaggi aumenterebbe la disponibilità di 50.000 tonnellate di materia prima per produrre imballaggi” spiega Massimo Medugno “da questo punto di vista il PNRR., con la linea dedicata all’ampliamento della capacità di riciclo rappresenta una grande opportunità per il settore”.

“In termini di strategia per l’Economia Circolare, la mancanza di questi impianti rappresenta un vero e proprio tallone di Achille per il sistema Italia. Tale mancanza, nonostante i buoni numeri del comparto, aggrava la situazione congiunturale del settore in questo momento di “caro energia” precisa Medugno.

“Non ci ha fermato la pandemia, ma senza adeguati provvedimenti ci fermerà il rialzo del gas e dei costi energetici. Oltre che interrompere le catene di approvvigionamento di beni e servizi, in questo modo si compromette anche il Green Deal: la carta è un materiale rinnovabile, fondamentale per la transizione, mentre il 90% della capacità di riciclo della carta installata in Italia e in Europa usa gas” conclude Medugno.