Dopo l’appuntamento dello scorso ottobre per “uscire dalla bolla”, ecco che a pochi giorni dal convegno Giflex di Roma della prossima settimana, Alberto Palaveri Presidente dell’Associazione che riunisce i produttori di imballaggi flessibili ci fornisce alcune anticipazioni sui principali temi che verranno discussi e approfonditi durante il Convegno, al quale sono attese oltre 250 persone.
Molti e complessi i temi al centro del programma “Imballaggio flessibile in equilibrio nell’era della discontinuità”: dalla situazione congiunturale agli accadimenti internazionali, dal rincaro e scarsità di approvvigionamento delle materie prime all’impatto dei costi energetici con il rischio di interruzione delle forniture, sino alle sfide per la riciclabilità.
La comunicazione verso il mondo esterno è uno degli aspetti caratterizzanti del mandato di Palaveri alla Presidenza di Giflex, un’apertura che ha già permesso all’associazione di raggiungere importanti traguardi come la firma al Protocollo di Filiera dello scorso mese di dicembre, un percorso che ha avviato un dialogo fra tutta la filiera, con i produttori alimentati, di tecnologie per il confezionamento e di packaging che hanno iniziato un dialogo proficuo anche con il legislatore.
Nonostante la complessità del momento, si compra sempre più flessibile. I dati di settore confermano un andamento delle vendite positive, un livello occupazionale in costante crescita e un buon andamento dell’export a significare che l’imballaggio flessibile mantiene salda la sua essenza e la sua storia di valore.
“L’imballaggio flessibile sta crescendo notevolmente all’interno del paniere packaging e questo significa che quello che stiamo facendo è sicuramente il percorso giusto. Con poco materiale garantiamo ottime performance alle aziende che si affidano al comparto del flessibile per proteggere e distribuire i propri prodotti. L’imballaggio flessibile è presente nella vita di tutti noi e ci accompagna lungo il corso delle nostre giornate, pertanto dobbiamo essere in grado di raccontare i punti di forza di questa tipologia di materiale, che ricordo sempre consente di imballare molto prodotto con poco materiale, generando quindi anche poco scarto, grazie a materiali sempre più leggeri. Un tema dove sicuramente dobbiamo ancora lavorare è quello relativo alla riciclabilità, che ci penalizza un po’, visto il largo uso di materiali poliaccoppiati. A tal proposito i focus sui quali siamo concentrati da tempo riguardano la progettazione di imballaggi monomateriali, base carta, biodegradabili e riciclabili. Ove, nonostante tutti gli sforzi, il materiale non sia effettivamente riciclabile è giusto affidarsi alla termovalorizzazione, sensibilizzando però anche i riciclatori a interessarsi maggiormente anche dei nostri materiali, poco appetibili perché in termini quantitativi poco interessanti rispetto ad altri materiali capaci di garantire maggiori volumi e quindi più introiti”, racconta Palaveri dando appuntamento al Convegno della prossima settimana.
A Roma ci sarà anche la presentazione in anteprima dei primi insight della ricerca “VALORIZZARE GLI IMBALLAGGI FLESSIBILI. Osservare l’innovazione, definire l’identità, raccontare la value story”, a cura all’Osservatorio Innovazione Packaging dell’Università di Bologna. L’output finale è atteso per il convegno Giflex d’autunno.