Errevi Legatoria Editoriale è presente sul mercato da oltre 50 anni. Una storia fatta di passione, sacrifici e tanta forza di volontà, quella che portò il Sig. Oggioni a rilevare l’azienda nella quale lavorava come dipendente. Dopo la sua prematura scomparsa nel 2004, oggi l’azienda è portata avanti dai figli Luca e Simone che hanno dato un’impronta imprenditoriale a quella che è e resta un’attività artigianale, ma di fondamentale importanza nel processo di produzione grafica.
All’interno del processo produttivo grafico-editoriale, la fase di legatoria è da sempre poco considerata e valorizzata, forse perché data quasi per scontata, o perché al contrario delle nobilitazioni, non aggiunge valore a uno stampato e quindi passa spesso in secondo piano. Si tratta però di un’attività artigianale che richiede grandi competenze, una certa manualità, una buona capacità di investimento da parte delle aziende poiché la tecnologia ha un peso non indifferente in legatoria, e tanta passione, quella che forse oggi manca un po’ nei giovani che infatti difficilmente approcciano le scuole grafiche pensando alla legatoria come a uno sbocco professionale.
Ma come ama sempre ripetere Lorenzo Ariberti, Business Driver postpress presso Heidelberg Italia, “comprereste mai un foglio di carta steso, che per quanto bello e ben stampato, non rappresenta nulla?” La risposta è ovviamente no, e per poter terminare il processo di produzione di uno stampato, in questo caso siamo nel settore editoriale, ecco che la legatoria diventa l’assoluta protagonista, quella dove tutto prende forma e con diverse tecnologie, può proporre al mercato da un semplice punto metallico, per passare poi alla rilegatura in brossura incollata o alle più eleganti e nobili cuciture a filo refe.
L’investimento tecnologico fondamentale per un servizio tempestivo e di qualità
Essendo per sua natura un servizio terzista, anche in legatoria è fondamentale restare al passo coi tempi e aggiornare gli impianti di produzione con tecnologie avanzate. Ed è questa la strada che dà sempre è stata percorsa dai fratelli Luca e Simone Oggioni che nel 2004 quando hanno preso in mano le redini aziendali, sono sempre cresciuti di pari passo con un programma di investimenti tecnologici che oggi li ha portati a essere un punto di riferimento per molti editori. La specializzazione di questa legatoria che si trova a Rho (Mi) è infatti l’editoria scolastica, e grazie a un rapporto di fiducia con molti editori, il lavoro, caratterizzato da una certa ciclicità nel corso dell’anno, non manca mai.
“Certo con il covid abbiamo subito qualche duro colpo, ma nel complesso siamo sempre riusciti a mantenerci competitivi e questo grazie a un parco macchine, che in tutti i reparti è sempre stato mantenuto aggiornato e con tecnologie sempre al top di aziende leader nei vari settori. Nel corso degli anni abbiamo scelto di lavorare a diretto contatto con gli editori, coi quali si riescono a ottenere dei pacchetti di lavoro abbastanza consistenti. Certo, lavorando per diverse case editrici, le commesse arrivano praticamente tutte nello stesso momento e tutte con le stesse urgenze. Ecco, dunque, che oggi essere attrezzati con più linee produttive è assolutamente fondamentale. Oggi l’unico nostro problema è rappresentato dallo spazio che non è più sufficiente per le nostre esigenze tanto che siamo alla ricerca di nuovi spazi per ampliarci”, racconta Simone che divide la sua giornata fra le macchine in produzione e l’ufficio, come tipico per queste aziende dove quasi sempre il titolare è il primo responsabile all’interno dello stabilimento, mentre il fratello Luca è responsabile della parte amministrativa.
Le due nuove piegatrici Heidelberg Stahfolder KH 82 Rotary
Nel 2022 è stato l’anno del rinnovamento del reparto di piegatura con 3 nuove linee, 2 delle quali fornite da Heidelberg, oltre a un impianto Easyfly per il taglio delle copertine con le alette.
Heidelberg è un partner di riferimento per le tecnologie di piegatura di Errevi con un rapporto ormai consolidato e iniziato nei primi anni 2000. “Ho sempre apprezzato le piegatrici Heidelberg per velocità e qualità della produzione, che unitamente alla semplicità di utilizzo e alla grande affidabilità, ne fanno uno strumento indispensabile per la nostra produzione”, racconta Simone.
Le ultime due arrivate, KH 82, macchine combinate con tasche e coltelli, installate nel settembre del 2022, sono completamente automatiche, e sono state particolarmente apprezzate dagli operatori per la facilità di utilizzo, la velocità e la qualità della piega, che ha notevolmente semplificato e alleggerito i loro compiti. Una caratteristica è l’avviamento estremamente veloce, così come la ripetitività dei lavori che grazie all’automazione “intelligente di Heidelberg” è possibile arrivare al primo foglio vendibile in brevissimo tempo. Le KH 82 hanno la capacità di produrre almeno 30% in più rispetto alle tradizionali piegatrici, grazie alle tecnologie utilizzate per la loro costruzione. Queste due installazioni hanno goduto dei benefici fiscali dell’Industria 4.0 ma come ha sottolineato Simone Oggioni “avendo l’opportunità di controllare i dati di produzione di queste piegatrici, ci siamo accorti di aver recuperato un 25% di tempo rispetto a prima, con un processo estremamente più veloce che fornisce il materiale alle linee di cucitura”.
Formazione, personale e le collaborazioni con le scuole
La Legatoria Errevi ha un organico di 13 collaboratori ma nei momenti dei picchi di lavoro l’organico viene implementato con l’ausilio di lavoratori interinali. Inoltre, vi è un rapporto di collaborazione con alcuni Istituti Grafici e proprio grazie a questo scambio sono già tre i ragazzi che dopo un periodo di stage sono stati inseriti in organico.
“Purtroppo, ho constatato sulla mia pelle che molti ragazzi quando ci vengono inviati qui dalle scuole non hanno idea di che cosa si faccia in una legatoria, ma questo perché nelle scuole di predilige la parte di prestampa e stampa rispetto all’allestimento. È una bella sfida, ma siamo molto contenti dei risultati che stiamo ottenendo. Quando i ragazzi entrano da noi vedo che sono spaesati, ma anche incuriositi e se capiscono che questo è un lavoro che, pur faticoso, può darti grandi soddisfazioni, si dedicano con attenzione a imparare tutti i segreti di questo mestiere. Inoltre, con le nuove tecnologie, sempre più digitali, avere dei giovani che sono naturalmente più predisposti verso le nuove tecnologie può aiutare anche gli operatori più esperti a comprendere e accettare meglio le innovazioni. Si crea dunque un giusto mix che può far crescere l’azienda in tutti i suoi aspetti”, conclude Simone.