Redbox conferma la fiducia a Durst e dopo una P10 160 installata nel 2014, lo scorso marzo fa il suo ingresso in azienda la stampante P5 210 deputata alla realizzazione di applicazioni speciali con effetti come il bianco digitale e la vernice a rilievo, tutto in un unico passaggio in macchina.
Redbox, che proprio quest’anno festeggerà i 30 anni di attività, è oggi un punto di riferimento in Italia per la creazione e la realizzazione di soluzioni di packaging innovativi, materiali POP, applicazioni speciali e per la gestione dei servizi di co-packing. Attività che le sono valse negli anni il conferimento di svariati riconoscimenti nazionali e internazionali fra cui anche quello di “Campione della Crescita” assegnato da La Repubblica Affari&Finanza.
I numeri sono di assoluto rilievo e raccontano di un’azienda che oggi è capace di produrre 500.000 scatole al giorno, lavorando in un mese 1 milione di metri quadri di cartone.
Oltre alla divisione packaging, Redbox dispone anche della divisione “Creative” dedicata al mondo dei Display. Qui opera un team di 15 progettisti altamente qualificati che mette a punto innovativi progetti di in-store marketing proponendo ai clienti idee creative e soluzioni all’avanguardia per il mondo del retail: materiali POP che spaziano dagli espositori ai cartelli vetrina, dalle isole promozionali fino a totem e piantane. L’articolata realtà di Redbox comprende anche la divisione Co-Packing che offre un ulteriore ma fondamentale servizio per poter fidelizzare i clienti, completando la filiera con il servizio di filmatura, sleeveratura ed etichettatura, incluso il riempimento e il confezionamento degli stessi espositori.
L’azienda, seppur relativamente giovane, è stata protagonista di una crescita molto importante, e oggi può contare su un organico di circa 350 persone che operano presso le sedi produttive di Pomezia e Milano. A questo si aggiungono partnership all’estero con produttori locali per poter garantire il time to market anche oltreconfine.
“Grazie alla nostra ampia offerta oggi siamo in grado di seguire il cliente dalla fase iniziale di creazione e progettazione fino alla consegna sul punto vendita degli espositori già riempiti coi prodotti dei clienti, che trovano in Redbox un unico interlocutore per tutte le loro esigenze di produzione e confezionamento”, ci racconta Elena Meuti, che insieme al fratello Diego gestisce oggi l’azienda di famiglia.
In Redbox stampa tradizionale e digitale sono alleati in un perfetto mix tecnologico
L’azienda, da sempre gestita dalla famiglia Meuti, nasce come scatolificio-cartotecnica tradizionale operando con un processo di stampa e converting con casemaker, macchine da stampa flexo, fustellatrici piane. Ben presto, però, seguendo quella che fu l’evoluzione del mercato a partire dagli anni 2000, si apre anche alla tecnologia di stampa e converting digitale. Oggi il reparto produttivo interno consente di proporsi al mercato con una vasta e completa offerta tecnologica, capace di soddisfare ogni tipo di esigenza, dalla prototipazione del singolo pezzo fino alle tirature di milioni di pezzi, servendo brand di settori merceologici che spaziano dal luxury all’ortofrutticolo.
Inizialmente la tecnologia digitale fu inserita per affiancare la produzione tradizionale svolgendo prettamente lavorazioni in ambito di prototipazione. Ben presto il management capì che il potenziale di queste tecnologie poteva essere sfruttato anche per le piccole produzioni, e fu quindi istituito un vero e proprio reparto digitale.
Oggi sono circa una trentina le linee produttive installate dove tecnologie tradizionali e digitali convivono sinergicamente, e sono anche spesso protagoniste di progetti dove alcuni componenti vengono realizzati con macchine tradizionali e altri con stampa digitale.
Evidentemente, in questo perfetto flusso di lavoro la tecnologia e le partnership con i più importanti player del mercato è uno degli aspetti alla base del successo di Redbox. Fin da subito il management individuò Durst come partner tecnologico di riferimento e la prima stampante P10 160 fu installata nel 2014. Inizialmente Redbox impiegò questa tecnologia per la stampa diretta sul cartone, ma successivamente il suo utilizzo venne esteso alla stampa di altri materiali come forex e plexiglass.
“Man mano che abbiamo ampliato le applicazioni digitali sulla macchina da stampa Durst P10, e servendo clienti nel settore del lusso e brand nel mass market estremamente esigenti, è emersa l’esigenza di aumentare la velocità delle nostre produzioni, inserendo anche le finiture speciali nei prodotti stampati in digitale”, spiega Elena Meuti.
Nuova Durst P5 210: bianco digitale e finiture perfette per mercati sempre più esigenti
In un mix produttivo sempre più spinto, dove per alcuni progetti capita sempre più frequentemente di utilizzare congiuntamente sistemi tradizionali e digitali, lo sviluppo di materiali plastici, lavorabili solo con tecnologie digitali, e la crescente richiesta da parte del mercato di nobilitazioni ed effetti particolari, ha spinto Redbox a confermare la fiducia in Durst, un partner che ha consentito all’azienda di approcciare il settore digitale, fare esperienza e crescere tanto da dotarsi oggi di un reparto produttivo digitale a sé stante, che è stato potenziato con l’installazione della nuova P5 210.
“Oggi il reparto digitale, con l’ingresso della nuova P5 210 è in grado di fornire risposte molto più tempestive al mercato, e riusciamo a evadere commesse molto importanti in un lasso di tempo più breve rispetto al passato”, aggiunge Elena.
“Siamo molto grati a Redbox per la rinnovata conferma della nostra decennale collaborazione e siamo certi che grazie alla qualità, affidabilità e produttività di P5 210 configurata per gestire perfettamente il cartone, unita alla professionalità del personale Redbox verranno soddisfatte tutte le esigenze legate alle piccole e medie tirature in tempi sempre più ridotti”, commenta Alberto Bassanello, Direttore Vendite Italia di Durst Group.
La P5 210 di Redbox ha una luce di 2 metri, ed è configurata per la stampa del cartone ondulato; è stata prevista anche l’opzione varnish che permette di realizzare l’effetto lucido/opaco a rilievo con diversi spessori, donando allo stampato un aspetto tattile e visivo ricercato. Il tutto realizzabile in un unico passaggio e a una velocità di produzione molto elevata. La macchina, inoltre, è dotata del colore opzionale bianco, che garantisce coprenza e qualità, fornendo all’azienda un’arma in più per realizzare applicazioni speciali, dove il bianco è sempre più richiesto, e che in passato nella stampa digitale rappresentava un tallone d’Achille.
In Redbox, che è dotata di un efficiente reparto di prestampa, vengono sfruttate anche alcune opzioni dei software Durst Workflow e Analytics. “Ci siamo trovati a correggere in macchina alcuni parametri soprattutto per quanto riguarda gli effetti lucido-opaco della vernice. Essendo noi dotati di diverse tecnologie di stampa, i nostri grafici effettuano già a monte un lavoro di preselezione e quando il file arriva in stampa è praticamente pronto per l’output. Sulla base della nostra esperienza, riconosciamo il valore aggiunto dei software Durst, e sono certa che in futuro, prendendo ancor più familiarità con lo strumento, potremo sfruttarlo ulteriormente”, conclude Elena Meuti.