“L’accordo raggiunto sulla proposta di Regolamento sugli Imballaggi perde di vista l’economia circolare europea – un asset di livello mondiale – e mette in discussione gli investimenti fatti e quelli futuri, nonostante gli sforzi e la posizione assunta in sede di Consiglio dal Governo italiano, che riprende la risoluzione approvata dal Parlamento Europeo lo scorso 22 novembre – Così commenta Michele Bianchi, Presidente della Federazione Carta e Grafica, che con i suoi 30 miliardi di fatturato, 1,6% del PIL italiano rappresenta una filiera che ha raggiunto l’85% di riciclo ed è il secondo riciclatore europeo.“Imporre quote di riuso a tutti i materiali significa trattare materiali diversi (rinnovabili o fossili) alla stessa maniera applicando la “neutralità tecnologica” al contrario” spiega Bianchi “Inoltre, introdurre sistemi di riutilizzo (che possono essere innalzati a discrezione dei singoli Stati) significa andare nel senso opposto a quello dell’armonizzazione del mercato interno, utilizzando – paradossalmente – lo strumento del regolamento che è direttamente applicabile”.
Una posizione, quella approvata dal Consiglio, che è comunque complessa e rinvia ad una serie di norme attuative, con adempimenti difficili da controllare e da monitorare e che è quindi in contrasto con l’obiettivo di rendere il sistema normativo un alleato dell’industria e dello sviluppo sostenibile. “Come filiera della carta auspichiamo che, nel trilogo, venga ripresa la risoluzione approvata dal Parlamento europeo che introduce un’esenzione dagli obiettivi di riutilizzo e dai divieti per gli imballaggi che raggiungono un tasso di raccolta per il riciclaggio dell’85%. Ciò è in linea con l’obiettivo generale secondo cui tutti gli imballaggi devono essere riciclabili o riutilizzabili” conclude infine Bianchi.