Enoplastic cresce nel settore delle capsule per vino grazie alle rotocalco di RCL

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RCL, costruttore italiano di macchine rotocalco in banda stretta, vanta una partnership molto importante con Enoplastic, azienda leader della produzione di capsule in alluminio e plastica per bottiglie di vino, tanto da aver installato presso la sede produttiva di Bodio Lomnago (Va) ben 6 macchine da stampa in 8 anni

 

Il Presidente di Enoplastic Ing. Ine Kalin

Enoplastic è un’azienda storica nel panorama produttivo italiano, con sede a Bodio Lomnago in provincia di Varese, dove nel 1957 Piero Macchi, appassionato di meccanica e di buon vino, avviò un’attività del tutto particolare e sicuramente di nicchia anche per l’epoca: quello della produzione di tappi in plastica e successivamente di capsule in alluminio o materiali plastici per avvolgere i colli delle bottiglie. Tra l’altro Piero Macchi, scomparso nel 2015, balzò agli onori delle cronache perché lasciò nel suo testamento una cospicua cifra da dividere fra tutti i lavoratori della Enoplastic, a testimonianza della grande umanità e riconoscenza verso coloro i quali lo aiutarono a raggiungere i prestigiosi traguardi imprenditoriali.
Si sono da poco chiuse le festività e tutti almeno una volta abbiamo stappato con gioia una bottiglia con familiari e amici; un gesto che rende ovviamente molto felice anche il management di Enoplastic, come ci conferma il suo attuale Presidente Ing. Ine Kalin: “perché produciamo circa 3 miliardi di capsule all’anno e siamo leader mondiali di questo settore, nel quale il nostro principale competitor ne produce la metà. Oggi il nostro più prezioso alleato è il Prosecco, un fenomeno di caratura mondiale che ha conquistato ovunque il momento dell’aperitivo, grazie a un gusto gradevole che piace molto alle donne, con un ottimo rapporto prezzo/qualità. Inoltre il 20% del nostro fatturato viene consumato in un minuto: a Capodanno!”, commenta ridendo il Presidente.
L’azienda ha il suo quartier generale in Italia ma vanta stabilimenti in Francia, Spagna, Nuova Zelanda, Australia e Stati Uniti, occupa circa 450 persone (350 circa in Italia) per un fatturato annuo di circa 85 milioni di Euro, con trend in crescita. Dove ci sono produzioni quantitativamente importanti, Enoplastic è presente. La proprietà è ancora nelle mani della famiglia Macchi/Kalin e della famiglia Moglia.

 

Un know-how tecnologico all’avanguardia


Dietro al successo di un’azienda come la Enoplastic, c’è anche tanta conoscenza e competenza in ambito di processi produttivi e tecnologici. Partiamo dalla materia pri­ma, un materiale poliaccoppiato con alluminio che grazie al suo speciale processo di composizione, garantisce un gap competitivo assoluto.
Tecnologie produttive altamente performanti e personalizzate hanno portato Enoplastic a richiedere la collaborazione di RCL e del suo Legale Rappresentante Bruno Giorcelli.
RCL ha trovato nel campo della stampa rotocalco a banda stretta il suo mercato di riferimento e nel corso degli anni è nato un rapporto di partnership molto stretto con Enoplastic, tanto che oggi è fornitore unico per quanto riguarda le tecnologie di stampa. Macchine così speciali richiedono per lo sviluppo un rapporto quasi quotidiano.
“Oltre alle macchine da stampa rotocalco di varie larghezze stampa, e comunque non oltre 1100 mm, abbiamo sviluppato con Enoplastic anche la macchina per la produzione di questo speciale polilaminato, che rappresenta il cuore di questa straordinaria azienda”, ci dice Bruno Giorcelli mentre ci accompagna a vedere le sue macchine da stampa in funzione nei reparti di stampa.

“Per mia precisa volontà, anche per rispetto di un cliente molto importante, gli abbiamo dato una mano per lo sviluppo della tecnologia per la produzione della materia prima ma il know-how, per quanto riguarda il settore enologico, resta nelle mani di Enoplastic”, aggiunge Giorcelli.
La produzione di questo materiale speciale avviene senza l’ausilio di colle ma anche senza coestrusione, bensì solamente con un principio termico e a costi nettamente inferiori rispetto alla concorrenza.
Un’altra macchina speciale costruita da RCL è una Ro­tocalco a 6 colori con il taglio in linea e il riavvolgimento su due assi differenti con cambio bobina sincronizzato fino a 300 metri al minuto e inserita all’interno di un flusso di logistica automatizzata che prevede lo scaricamento automatico delle bobine e successivo deposito delle stesse in un’area di palettizzazione automatizzata.

 

L’ultima arrivata è una Rotocalco a 8 colori

Da sinistra Bruno Giorcelli di RCL con Sante Conselvan di I&C-Gama

Al lavoro da circa sei mesi, l’ultima macchina da stampa Rotocalco installata da RCL in Enoplastic è una linea a 8 colori modello Rotoshaftless 500/600 con cassetto portacilindro estraibile elettrico che può così essere preparato (cilindro, racla, inchiostro) offline e fino a una velocità di 50 metri minuto può essere estratto o reinserito con la macchina anche in funzione in circa tre minuti.
La macchina è dotata di svolgitore automatico col cambio nei due sensi, una barra diagonale che può muoversi su tutti gli 8 colori, garantendo la stampa sia da un lato che dall’altro in contemporanea secondo le esigenze della commessa.
La macchina è inoltre dotata del taglio in linea e può produrre fino a 8 bobine con cambio automatico, monta un trattamento corona di Ferrarini&Benelli, tutta la sezione del controllo di registro, incluso il controllo del bianca e volta è stata sviluppata su misura da Gama perché, come ci spiega il direttore commerciale Sante Conselvan: “RCL aveva bisogno di una soluzione specifica per la banda stretta che noi abbiamo sviluppato per loro, tenendo con­to delle caratteristiche tecniche di queste macchine che non ri­chiedono grandi velocità e prestazioni e quindi siamo stati in grado di sviluppare una buona soluzione a un costo contenuto. Inoltre abbiamo accettato questa sfida per­ché queste macchine sono state installate in Italia e quindi siamo in grado di garantire il servizio di assistenza.Diverso sarebbe stato se le macchine fossero andate all’estero, anche perché così come RCL non vuole porsi in concorrenza coi grandi player mondiali delle macchine rotocalco, anche noi di Gama non abbiamo assolutamente intenzione di competere con le aziende leader nei controlli di registro”, conclude Conselvan.
Gama ha anche provveduto a montare su queste macchine i suoi ormai ben noti G29 per il controllo automatico della viscosità.
“Devo anche dire che per le esigenze della banda stretta il controllo di registro sarebbe anche del tutto superfluo poiché il materiale è molto stabile, tanto è vero che le macchine le collaudiamo senza il controllo di registro.
Lo montiamo poi in una fase successiva, più per la tranquillità dell’operatore che per una reale esigenza produttiva”, interviene Giorcelli.
Questa è inoltre la prima macchina che viene realizzata da RCL con un modello di cappe a doppio flusso in entrata e uscita, con materiale in appoggio, per garantirne la perfetta asciugatura. RCL è un’azienda che nasce fornendo assistenza tecnica alle macchine da stampa editoriali, formata da un team superspecializzato di tecnici, molto preparati e apprezzati sul mercato.

“Nel corso degli anni abbiamo capito che il mercato della stampa dei quotidiani non ci avrebbe permesso di guardare al futuro con tranquillità, e avendo avuto da sempre la passione delle macchine da stampa di imballaggi, ci siamo specializzati nel settore della progettazione e co­struzione di macchine da stampa rotocalco a banda stretta”, dice Bruno Giorcelli. Il vero vantaggio è stato quello di aver sempre progettato queste macchine partendo dalla banda stretta, al contrario di altri costruttori che invece hanno cercato di adattare al piccolo formato le loro macchine nate per la banda larga.
“Approfitto di questa occasione per precisare che il vantaggio della macchina a banda stretta non è da ricercarsi nell’aspetto economico (in quanto la macchina è dotata delle stesse apparecchiature elettriche, elettroniche e accessorie in uso comune alle macchine a banda larga) ma nella praticità di gestione delle piccole e medie tirature nei ridotti spazi utilizzati e nell’importante riduzione degli scarti di avviamento dovuti al percorso ridotto”, conclude Giorcelli.
Oggi RCL ha un organico di 20 persone e una serie di collaborazioni esterne che le consentono di realizzare tre macchine all’anno, ma la volontà è di strutturarsi maggiormente per ampliare il proprio mercato. Obbiettivo: consolidare sempre più il proprio marchio e proiettarsi solidamente nel futuro.