“Tra incrementi di costo continui, futuri e temuti, di fatto fuori dalla propria area di competenza, non si possono non immaginare strade alternative di scelta autonoma”. Con queste parole il direttore di Bestack – il Consorzio nazionale dei produttori di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta – Claudio Dall’Agata apre una riflessione sul comparto, nel tentativo di offrire un nuovo punto di vista in un contesto che non smette di complicarsi.
“Prima un’utile premessa – esordisce Dall’Agata -. Era la fine del 2017. L’evento era la presentazione dello speciale Frutta e Verdura di Mark Up al teatro Manzoni di Milano. Stavamo lanciando l’imballaggio Attivo in cartone ondulato per ortofrutta. Il tema era come rappresentare e far comprendere il tentativo di costruire valore attraverso i servizi offerti dalla confezione. Ci inventammo così una piccola scatolina, verde “Tiffany”, ad apertura telescopica, al cui interno erano raffigurati due orecchini le cui pietre erano due mirtilli. Uno scrigno per la frutta e verdura di qualità”.
Quindi il direttore del Consorzio Bestack prosegue: “Cinque anni dopo il periodo è certamente complesso, gli andamenti economici zoppicano e i costi prevaricano sulla costruzione del valore. A settembre la volata dell’inflazione fa segnare un aumento dell’8,9% su base annua (era +8,4% ad agosto) e dello 0,3% mensile. Questo è l’ultimo atto di un domino lungo tutta la filiera cominciato ormai 24 mesi fa e che tutti ben conosciamo. Il mondo sembrava riprendersi dalla prima ondata pandemica quando arrivava il primo rimbalzo sulle materie prime. Di qui a catena altri sventurati episodi, come la congestione dei porti asiatici e statunitensi, la carenza di container, l’Evergreen che fa chiudere Suez per settimane e poi da ultima la guerra nel cuore dell’Europa, che acuisce le tensioni sugli approvvigionamenti di materie prima e sull’energia”.
“Ora il punto è che profilo occorre avere per l’immediato futuro? Negli occhi dei tanti operatori incrociati in fiera a Madrid a Fruit Attraction ho letto tre cose. Primo, preoccupazione dell’immediato per l’incremento delle bollette energetiche dell’ultimo trimestre del 2022 (se sarà come ci si attende, picchieranno durissimo e faranno probabilmente fermare qualcuno e spegnere qualche cella frigo): da qui la conseguente richiesta di aiuti. Secondo, un misto tra difficoltà, necessità e pericolo nel trasferire i rincari a valle sul mercato per i possibili effetti sui volumi. Da ultima l’indomita ricerca di strade alternative”.
“Ecco, per ripartire nel modo migliore, occorre capire quale tra questi profili far prevalere. E qui ci sono due strade, divergenti. C’è quella che analiticamente racconta ciò che continua a succedere a monte, oltre la propria sfera di interesse, per motivare ciò che non si riesce a evitare di fare a valle. Nel nostro caso potremmo partire prima dai prezzi del macero, poi delle carte vergini per finire alla tecnologia, ma andiamo con ordine. Da settembre 2020 ad oggi, prima della frenata di luglio e agosto, il macero di qualità ordinaria è passato da 5 euro alla tonnellata a quasi 100, mentre nello stesso periodo il macero di alta qualità è “solo” raddoppiato. Le carte vergini invece sono cresciute nello stesso periodo dal 50% fino al 150%. I motivi sono diversi: dal marzo 2020 si è verificato un calo nell’offerta di carta da oltre oceano e un incremento della domanda, oltre all’incremento dei costi complessivi e di trasporto. A questo nel 2022 si sono aggiunti i ben noti problemi legati alla guerra che in due mesi hanno fatto schizzare i prezzi di 100 euro a tonnellata. La guerra, come nel caso di Mondi, ha sconvolto la programmazione non potendo più contare sulle produzioni russe: da qui qualche ritardo sulle consegne. Passando alla tecnologia i nostri partner, Sacmi e Teco, hanno registrato da inizio anno aumenti prossimi al 15% nella componentistica tecnologica e elettronica, con un incremento dei tempi di consegna di 2/3 mesi rispetto al passato”.
“Il tutto si traduce in incrementi di prezzo sulle scatole superiori al 40% – dato medio ricavato dagli andamenti delle aziende di produzione di carta e cartone per ortofrutta aderenti a Bestack – che è un dato decisamente inferiore all’incremento dei costi a monte. In questo il settore di carta e cartone è riuscito a trattenere il 50% della crescita degli incrementi dei fattori di produzione, chiaramente rinunciando ai margini. Un ottimo risultato per la filiera a valle, potrebbe dire qualcuno, e per il consumatore finale. Ma potremmo andare avanti passando per la filiera ortofrutticola fino alla GDO, entrambe con incrementi in progressiva contrazione per far sentire il meno possibile al consumo la molla inflattiva, ognuno rinunciando ai propri margini. Potremmo raccontare solo questo, se non altro perché è tutto vero, ma ci literemmo a lamentarci, a indicare nel contesto l’unico responsabile, e a contribuire a non far sgonfiare quella parte ingiustificata di speculazione su cui in tanti continuano a soffiare”.
“Tutto vero, e purtroppo ineludibile e fuori dal nostro controllo: su questi fattori poco possiamo incidere. Il tema quindi è come interpretarli. Scegliere di innalzare ad alibi un contesto soverchiante che da noi non dipende e che riguarda tutti o non dimenticare di battere strade alternative? In recenti esempi ho trovato forza per la seconda delle risposte, per noi che ci occupiamo di scatole e confezioni”.
“Nel febbraio 2021 Melinda ha lanciato Le Piccoline. Sono mele di piccolo calibro a perfetta misura di bambino, che riesce a tenerle in mano in modo più agevole. Le confezioni di cartone possono trasformarsi in giocattoli a forma di mezzi di trasporto, diversi e da collezionare. Ma molto più recenti sono i Mini Kiwi di Jingold che, grazie alla collaborazione con la Marvel, diventano supereroi del gusto: c’è Spider-Man per i kiwi Oriental Red, Hulk per i Jingold a polpa verde, gli Avengers per i kiwi a polpa gialla, per una comunicazione che si orienta ai giovanissimi, con il loro linguaggio e i loro riferimenti. I kiwi sono in confezioni di cartone curate e coerenti con il posizionamento del brand e della referenza. Questa iniziativa segue il lancio avvenuto prima delle feste natalizie dello scorso anno, sempre da parte di Jingold, della confezione lusso per l’e-commerce. L’ultima innovazione che mi piace citare è di pochi giorni fa, è il lancio sui social di Del Monte della nuova confezione rossa, esagonale e in cartone per il suo kiwi rosso, presentato come un gioiello. Certo in termini numerici sono iniziative di nicchia che poco pesano sui volumi ma certamente migliorano notorietà e posizionamento, fondamentali per porre le premesse di una nuova ripartenza”.
“Cinque anni fa ci avevamo visto giusto, continueremo a lavorare per contribuire a innalzare il valore delle nostre produzioni e di quelle dei nostri clienti – conclude il direttore di Bestack Claudio Dall’Agata -. È il modo che conosciamo per agire sulle leve su cui possiamo intervenire, al netto di un contesto difficile e comune a tutti, per aggiungere servizi alla propria offerta, migliorare la soddisfazione di chi compra e migliorare la convenienza per il consumatore finale nell’interesse diretto e collettivo”.