Si conferma stabile e in salute il comparto italiano del cartone ondulato, un settore che nel 2022 – con il food a fare da traino e la spinta dell’e-commerce – ha visto una produzione in superficie pari a 8 miliardi di metri quadri, collocando l’Italia ai vertici produttivi in Europa. Lo comunica GIFCO, il Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato, che dà appuntamento ai suoi associati il 12 e 13 maggio a Milano Marittima (RA) per il meeting annuale.
Alla due giorni partecipano come relatori, fra gli altri, Guido Barilla (presidente Gruppo Barilla), Alberto Marenghi (vice presidente Confindustria), Francesco Pugliese (Ceo Conad)
Dopo i livelli record post pandemia, con una produzione annua che nel 2021 ha raggiunto gli 8,3 miliardi di metri quadri, oggi si conferma stabile e in salute il comparto italiano del cartone ondulato, un settore che nel nostro Paese genera un fatturato annuo complessivo di oltre 4 miliardi di euro. Nel 2022 sono stati prodotti 8 miliardi di metri quadri di cartone ondulato (una superficie equivalente all’estensione territoriale di un paese come l’Australia, per dare un ordine di grandezza), mentre in peso parliamo di 4,3 milioni di tonnellate di cartone ondulato prodotto, fra fogli e scatole da imballaggio.
A comunicarlo è GIFCO (Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato) – il gruppo di specializzazione aderente ad Assografici (Associazione Nazionale Italiana Industrie Grafiche Cartotecniche e Trasformatrici) – che il 12 e 13 maggio prossimi dà appuntamento a tutti i suoi associati a Milano Marittima (Ravenna) per il meeting annuale di bilancio delle attività svolte nel 2022. Per due giornate presso il Palace Hotel si farà il punto sullo stato dell’arte di una filiera del packaging che negli ultimi anni ha raggiunto vette produttive record.
A fare da traino al settore è il food, segmento in cui il cartone ondulato rappresenta l’imballaggio principale, con una quota di mercato del 60,5%.
Nel nostro Paese la produzione di cartone ondulato negli ultimi 15 anni è cresciuta in maniera costante, sia in termini di superficie che di peso, con una decisa accelerazione nell’ultimo periodo a seguito del progressivo spostamento nelle scelte di consumo verso gli imballaggi cellulosici, ritenuti più sostenibili per il Pianeta e per la società. Questi trend positivi sono influenzati anche dalla spinta dell’e-commerce, un settore che si conferma sempre più strategico per il comparto del cartone ondulato, con una quota di mercato che nel 2022 si attesta al 9,9%.
“Il cartone ondulato è protagonista indiscusso nel mondo del packaging ed è una confezione primaria nel settore alimentare – esordisce Fausto Ferretti, presidente di Gifco -. È l’imballaggio green per eccellenza, ideale per la spedizione dei beni acquistati online, con un ruolo fondamentale nella valorizzazione dell’export e nella competitività del prodotto made in Italy”.
Un cartone le cui materie prime provengono quasi esclusivamente da foreste certificate e gestite in modo responsabile: dai Paesi scandinavi, dal Canada o dagli Stati Uniti, i più ricchi di legname. “In Italia manca la materia prima, ma siamo leader in Europa in fatto di riciclo – continua il presidente di Gifco -. Ogni anno infatti 8,5 imballaggi cellulosici su 10 vengono riciclati e trasformati così in materia prima seconda, mentre 9 su 10 vengono avviati a recupero. E l’80% del cartone ondulato legato al mondo dell’imballaggio è composto da fibra proveniente dal macero”.
I numeri 2022 di GIFCO e il secondo posto in Europa
Oggi nel nostro Paese il 62% circa della produzione di imballaggi in cartone ondulato è realizzata dalle aziende associate a GIFCO, che raggruppa 52 soci produttori, 279 soci trasformatori e 58 soci simpatizzanti, distribuiti lungo tutta la Penisola, con la Lombardia che si conferma la macro area più produttiva.
L’Italia si conferma ancora una volta come un Paese leader nella produzione di cartone ondulato a livello europeo, seconda solo alla Germania, che nel 2021 ha prodotto 12 miliardi di mq di materiale da imballaggio. La Spagna è il terzo produttore europeo di cartone ondulato in termini di volumi.
I settori merceologici
Guardando ai settori merceologici, l’alimentare (ortofrutta, prodotti freschi e lavorati, bevande, pesci, carni e polli) come detto si conferma ancora una volta come il maggior mercato di sbocco per il cartone ondulato: nel suo complesso il settore food nel 2022 perde 1,2 punti percentuali sul 2021, coprendo una quota di mercato del 60,5%.
Il non food (elettrodomestici, edilizia, industria metalmeccanica, farmaceutica, arredamento, igiene, cosmesi, pulizia per la casa etc.) di conseguenza guadagna quote di mercato salendo al 39,5%.
Il programma della due giorni a Milano Marittima
Venerdì 12 maggio ad aprire i lavori del convegno, alle 14.30, sarà il presidente di GIFCO Fausto Ferretti che illustrerà le attività del gruppo.
Si parlerà quindi dello stato tecnologico del settore, sia a livello di ondulazione con Gianluca Berrettini e Marco Bertola del gruppo Fosber, che di trasformazione con Ralf Schiffmann di Göpfert (trasformazione).
A seguire Marvin Moehle, senior product & strategy manager del gruppo Mondi, farà una panoramica sul mercato internazionale del packaging cellulosico.
Si parlerà anche del nuovo Regolamento europeo sugli imballaggi con Eleni Despotou, direttore generale di FEFCO. A chiudere i lavori della prima giornata sarà Roberto Di Molfetta, vice direttore e responsabile dell’area riciclo e recupero di Comieco, che parlerà del sistema riciclo di imballaggi in Italia.
Sabato 13 maggio nella mattinata si terrà una tavola rotonda dal taglio prettamente economico a cui parteciperanno Guido Barilla, presidente del Gruppo Barilla, Gianluca Castellini, Ceo di Smurfit Kappa Italia, Giampiero Maioli, Ceo di Crédit Agricole Italia, Alberto Marenghi, vice presidente di Confindustria, Francesco Pugliese, Ceo di Conad e Federico Visconti, Rettore LIUC – Università Cattaneo. Modera Sebastiano Barisoni, vicedirettore esecutivo di Radio 24.
Cartone ondulato, perfetto esempio di economia circolare
È il materiale da imballaggio green per eccellenza, 100% naturale e riciclabile, biodegradabile e compostabile. È duttile, resistente ed estremamente versatile, adatto a contenere gli alimenti e ideale per le spedizioni. Il cartone ondulato, per sua natura, è uno dei materiali da imballaggio più sostenibili ed è un perfetto esempio di economia circolare. Infatti il macero ritorna nel ciclo produttivo del cartone ondulato, che rappresenta in Italia ben l’80% della materia prima impiegata per la sua produzione. Il restante 20% è costituito da fibre vergini, provenienti da foreste gestite in modo responsabile e controllato, con piani di riforestazione superiore a quelli di taglio (per ogni albero tagliato per produrre cellulosa ne vengono piantati mediamente tre). Ad attestarlo sono le certificazioni internazionali PEFC e FSC, di cui si fregia la filiera italiana del cartone ondulato.
Se, come già sottolineato, l’80% degli imballaggi prodotti dalle aziende associate a Gifco è realizzato con carta riciclata, a loro volta gli imballaggi giunti a fine vita sono riciclabili nella loro totalità: grazie al lavoro di Comieco, il consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica, ogni anno in Italia il 91,4% degli imballaggi di carta e cartone vengono avviati a recupero, l’85,1% a riciclo (fonte: 27esimo Rapporto Annuale Comieco sulla raccolta differenziata di carta e cartone in Italia, luglio 2022).
Negli anni l’impegno dei produttori associati a Gifco si è concentrato progressivamente anche verso la riduzione dell’impiego di materie prime: il peso medio del cartone ondulato nel 2022 è sceso a 535 grammi per metro quadro, una riduzione di peso che dal 2000 ad oggi ha permesso di risparmiare 559 mila tonnellate di materia prima impiegata. Questo grazie a carte sempre più performanti fornite dai produttori di carta e grazie alla continua evoluzione tecnologica delle macchine per il converting. In questo modo le prestazioni tecniche dell’imballaggio vengono comunque garantite e le aziende trasformatrici di cartone ondulato riescono a essere più performanti sul piano della competitività e della sostenibilità ambientale.