BOBST ha organizzato il webinar “Stay competitive with Industry 4.0 and 5.0”, in collaborazione con Crico Italia di Roma, società di consulenza specializzata nella finanza agevolata.
Al webinar hanno partecipato Federico Raviele, Marketing Manager BOBST; Francesca Ricupero, Sales Manager BOBST; Marco Carpi, Sales Manager BOBST; Piero Germano, Commercial Director Crico Italia e Paoul Agyeman, Technical Director Crico Italia.
La profonda trasformazione avvenuta negli ultimi anni grazie all’evoluzione delle tecnologie digitali hanno riguardato l’industria e la produzione: sintetizzando l’Industria 4.0 ha portato l’automazione, l’Internet delle cose e l’interconnessione digitale nelle fabbriche, rivoluzionando i processi produttivi grazie all’automazione dei processi industriali e dalla connessione digitale tra macchine e sistemi. Grazie all’utilizzo di robot e macchine intelligenti che svolgono attività ripetitive è possibile migliorare l’efficienza produttiva; l’Internet delle Cose ha interconnesso dispositivi e sensori che raccolgono e scambiano dati in tempo reale, migliorando gestione e controllo dei processi, di conseguenza l’elaborazione e l’analisi di grandi quantità di dati generati dai sistemi produttivi serve per identificare modelli, prevedere guasti e ottimizzare le prestazioni. Il risultato sono fabbriche intelligenti, automatizzate, flessibili e personalizzate.
Industria 5.0 va oltre, mettendo in primo piano la collaborazione tra esseri umani e macchine, che permette l’integrazione di macchine avanzate con le competenze umane, per poter lavorare insieme in sinergia. L’IA con l’utilizzo di algoritmi permette di migliorare l’efficienza produttiva. Quindi le fabbriche diventano luoghi di lavoro dove gli esseri umani e le macchine lavorano fianco a fianco, sfruttando le competenze umane come creatività, intuizione e capacità di risolvere i problemi. Inoltre l’Industria 5.0 si concentra sulla produzione su misura, consentendo la creazione di prodotti personalizzati e la rapida adattabilità alle esigenze dei clienti. L’Industria 5.0 sottolinea quindi l’importanza della ricerca e dell’innovazione per sostenere l’industria anche utilizzando le stesse tecnologie di base, come AI, IoT e big data, ma mettendo gli esseri umani al centro del processo produttivo. Con questo approccio la digitalizzazione diventa strumento per migliorare la qualità della vita dei lavoratori nelle aziende ma anche di tutti noi.
Tutto questo è molto interessante e stimolante ma questi cambiamenti richiedono investimenti, che richiedono a loro volta conoscenza delle possibilità di finanziamento, ed è qui che entra in gioco Crico Italia: consulenti affidabili che guidano il cliente per conoscere possibilità, bandi, per accedere al complesso mondo della finanza agevolata, rendendo trasparenti e accessibili gli strumenti agevolativi.
Relativamente alla transizione all’Industria 5.0 le imprese che realizzeranno nuovi investimenti nel biennio 2024-2025 potranno beneficiare di un credito d’imposta, per un importo complessivo di circa 6,3 miliardi di euro. L’incentivo è dedicato a progetti che prevedono investimenti in beni materiali e immateriali 4.0; sistemi per l’auto-produzione e l’auto-consumo di energia; formazione degli operatori. La misura consiste in un’agevolazione sotto forma di credito d’imposta per i progetti di innovazione avviati dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025, aventi ad oggetto investimenti effettuati in beni materiali e immateriali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa che permettano di conseguire complessivamente una riduzione dei consumi energetici delle strutture produttive localizzate nel territorio nazionale non inferiore al 3% o, in alternativa, dei processi produttivi interessati dall’investimento non inferiore al 5%. Ma come si calcola il consumo di energia: con l’analisi del consumo dei macchinari, bisogna analizzare l’efficienza operativa complessiva del macchinario, analizzare i processi di business e i parametri tecnici.
A conclusione del webinar è stato presentato un caso concreto. Una vecchia macchina da stampa flexo con larghezza del nastro di 330 mm con velocità media di stampa di 60 m/min consuma in media 60 kWh e la produzione mensile è di 250 K di metri lineari, la BOBST Digital Master con larghezza del nastro maggiore, 340 mm, e con velocità maggiore di 85 m/min, consuma in media 65 kWh e la produzione in metri lineari è la stessa. Ma i risparmi percentuali rispetto alla macchina vecchia ammontano al 23,54%.
I vantaggi principali per le aziende che decidono di partecipare all’industria 5.0 derivano da una maggiore competitività sul mercato globale, una riduzione dei costi operativi grazie all’ottimizzazione delle risorse e la capacità di adattamento alle normative ambientali che sono sempre più stringenti.