Spesso l’industria della carta si trova a competere direttamente con i produttori di imballaggi in plastica, ma ESKA, azienda olandese specializzata in pannelli solidi riciclati e parte di RDM Group, sta sviluppando un materiale sostenibile che può essere destinato al packaging.
Il materiale organico contenuto nell’acqua di processo della produzione del cartone ESKA presso lo stabilimento di Hoogezand, nel nord-est dell’Olanda, sarà sfruttato per sviluppare un biopolimero realizzato dall’azienda olandese Paques Biomaterials. Tale biopolimero, chiamato PHA, ha il doppio pregio di essere contemporaneamente biobased e biodegradabile.
L’opportunità nasce dal fatto che molti produttori nel settore della carta, in particolare per le confezioni di cartone ondulato, impiegano una quantità sempre maggiore di amido all’interno della produzione, al fine di garantire la resistenza dei propri prodotti. Questo amido (in gran parte proveniente dalle patate) finisce per essere sciolto nell’acqua di processo delle cartiere che usano cartone riciclato come materia prima. L’impianto di produzione di cartone ESKA, in Olanda, è uno di questi e l’aumento della percentuale di amido all’interno del suo modernissimo sistema idrico a circuito chiuso ha avuto un impatto sulle attività.
Una soluzione più circolare
Negli ultimi 10 anni, RDM Group, sotto la guida del team olandese, ha collaborato con Paques Biomaterials per trovare una risposta a queste sfide e ha messo a punto una soluzione più circolare. In un nuovo impianto, l’acqua di processo sarà fermentata e aerata all’interno di una serie di reattori biologici per formare un tipo specifico di biomassa, che sarà poi essiccata e trasformata in polvere. L’acqua trattata verrà reimmessa nella cartiera. Il processo di essiccazione impiegherà l’energia termica ricavata dalla bioattività stessa ed eventuali eccedenze in termini di energia potranno essere reintrodotte nell’impianto.
Paques Biomaterials raccoglierà poi questa polvere di biomassa per trasformarla in circa 2.000 tonnellate all’anno – o 70 camion – di PHA, o poliidrossialcanoato. Il PHA presenta un look&feel e delle performance simili a quelle delle materie plastiche prodotte a partire da combustibili fossili. Trattandosi di una risorsa rinnovabile e biobased, biodegradabile e compostabile, il PHA costituisce un’alternativa sostenibile alle plastiche tradizionali non biodegradabili.
Oltre ad essere adatto per il packaging di alimenti e bevande, il PHA può essere utilizzato come rivestimento-barriera biodegradabile o come agente adesivo nei prodotti in cartone riciclato di RDM Group, aumentando la circolarità delle operazioni dell’azienda.
Next step
Dopo aver completato con successo un progetto pilota per la produzione di PHA, è prevista la creazione di una joint venture dedicata, il cui compito è quello di completare lo studio di fattibilità del business case a livello industriale e di richiedere le necessarie autorizzazioni. Si stima che, una volta stabilità la validità del progetto e ottenute tutte le autorizzazioni, l’impianto entrerà in funzione entro il 2027.
“In qualità di B Corporation[1], cerchiamo in tutto ciò che facciamo di trovare soluzioni circolari che abbiamo un impatto davvero positivo per la società”, ha affermato Bert Bodewes, Corporate Social Responsibility Manager di ESKA. “Con la costruzione del primo sistema di purificazione dell’acqua industriale a livello mondiale, che purifica l’acqua di processo e produce PHA, la nostra acqua di processo, che in precedenza non aveva alcun utilizzo, si trasforma in un prezioso materiale organico di scarto. Se il PHA prodotto potrà poi essere utilizzato nei nostri prodotti come barriera di rivestimento biodegradabile e/o adesivo, allora avremo un esempio di best practice in materia di circolarità”.
“La costruzione del primo impianto a biomasse PHA su larga scala rappresenta una novità assoluta nel settore globale del PHA, ma anche in quello della carta”, ha dichiarato René Rozendal, co-founder di Paques Biomaterials. “Producendo PHA con l’acqua di processo, è possibile creare valore con la purificazione dell’acqua stessa. Inoltre, è una soluzione particolarmente interessante per le aziende che, come ESKA, vogliono dedicarsi a iniziative volte a ridurre a zero gli scarichi di liquidi.”
[1] La certificazione B Corp attesta che un’azienda rispetta elevati standard di performance accertata, responsabilità e trasparenza su fattori quali i benefici per i dipendenti e le iniziative di beneficenza, le good practice della catena di approvvigionamento e i materiali di produzione.