Il Flexo Day 2024 organizzato da Atif ha riunito a Milano oltre 500 operatori della community flessografica. Occasione di aggiornamento tecnico con diversi focus dedicati al cartone ondulato, confronto, networking, durante la serata di gala si è tenuta la premiazione del Best In Flexo che ha premiato l’eccellenza nella prestampa e stampa flessografica. Toppazzini con l’ausilio della prestampa Carminati si è aggiudicato il Best In Show 2024
È sicuramente l’evento dell’anno, atteso da tutta l’industria della stampa e non solo, capace di chiamare a raccolta oltre 500 persone della community flexo e packaging, non solo dall’Italia ma anche dal resto d’Europa. Parliamo del Flexo Day e Best In Flexo, l’evento targato Atif che in due giorni riunisce gli operatori della filiera per momenti di aggiornamento economico, strategico e tecnico, intervallato dalla serata di celebrazione del Best In Flexo che premia le eccellenze di prestampa e stampa flexo.
Questa edizione è stata la prima da Presidente Atif per Andrea Dallavalle, orgoglioso di essere a capo di una macchina organizzativa perfetta che anno dopo anno, grazie al prezioso lavoro di Monica Scorzino in testa ma anche Deborah Rizzo, Ruggero Adamovit e tutto lo staff di Atif, riesce sempre ad attrarre il pubblico delle grandi occasioni.
Durante il Flexo Day e grazie alle occasioni di incontro fra i player della filiera, si condividono conoscenze, si consolidano i rapporti fra fornitori, stampatori e brand owner, questi ultimi sicuramente i più interessati ad approfondire le potenzialità del processo di stampa flessografico.
Sintesi dal Flexo Day – 1° Sessione – Scenari di mercato, PPWR e ruolo del packaging, storie di successo
Fabio Papa, Direttore Scientifico di I-AER, Institute of Applied Economic Research, che lo scorso anno era stato protagonista di un intervento che lasciava poche speranze sul 2024, quest’anno si è presentato con un intervento dal titolo “Evolvere o estinguersi: come sopravvivere al 2025 che verrà”, lasciando quindi aperta la porta a spiragli positivi a patto di correre ai ripari, consapevoli che comunque gli scenari del passato non torneranno più (vedi per esempio i tassi interesse a livello Covid). L’intervento, sempre molto apprezzato del prof. Papa è all’insegna della verità, poiché siamo in un momento storico dove non è più possibile fare finta di nulla. Se da una parte ci sono economie nel mondo che crescono, è altrettanto vero che ve ne sono altre, in Europa e quindi Italia, che faticano. L’Italia è tornata ai livelli del 2019, in una situazione di sostanziale stagnazione, anche a causa di un’economia agganciata alla Germania che ha grossi problemi.
Da qui alcuni suggerimenti utili per il 2025: non fare follie a livello investimenti, ottimizzare l’esistente e lavorare sul futuro aziendale, valorizzando le persone presenti in azienda, svecchiando le imprese accelerando la transizione generazionale. Se non si fanno queste cose l’azienda perderà complessivamente di competitività. Non c’è bisogno quindi di Intelligenza Artificiale ma di Intelligenza Imprenditoriale.
Alberto Palaveri, Presidente Giflex, ha raccontato quale potrebbe essere il ruolo del packaging alla luce della PPWR, rimarcando il ruolo dell’imballaggio flessibile, che è leggero e con poco materiale può imballare e trasportare molto prodotto, quindi perfettamente in linea con le richieste del PPWR che comunque contiene al suo interno alcuni elementi positivi e sfidanti a cui dare risposte: no a imballaggi superflui, riduzione e peso dei materiali e ove possibile valutare le opzioni di refill, tutte richieste a cui è indispensabile pensare già in fase di progettazione e design. Giflex quest’anno ha dedicato molto spazio alla comunicazione con oltre 70 eventi, perché come ricorda Palaveri, è indispensabile far conoscere e comunicare il ruolo e i valori del packaging al di fuori della filiera, soprattutto fra i consumatori finali.
Per la sezione “Storie d’impresa” Armando Garosci, moderatore della prima sessione, ha intervistato Elisabella Brambilla, Presidente di Eurolabel con circa 80 collaboratori, protagonista al femminile di una bellissima storia imprenditoriale nel settore delle etichette autoadesive, che ha fatto della correttezza, della sostenibilità e dell’etica nei confronti di collaboratori, clienti e fornitori uno dei suoi valori fondanti, da sempre. Simpatico l’aneddoto raccontato da Elisabetta che ha ricordato come suo padre era cugino di Angelo Bartesaghi, fondatore di OMET, che allora costruiva macchine per la produzione di tovaglioli. Insieme i due cugini costruirono quella che di fatto fu la prima macchina OMET dedicata alla stampa delle etichette autoadesive, in funzione fino a pochi anni fa in Eurolabel. Evidentemente l’etichetta era nel DNA aziendale. In chiusura di intervento Elisabetta Brambilla, che fra le tante cose di cui si occupa, gestisce anche un corso all’ITS Rizzoli di Milano, ha raccontato come i ragazzi spesso non diano il giusto valore al settore del packaging, fino a quando non entrano nelle aziende, scoprendo una realtà fatta di altissima tecnologia e competenze specifiche elevate.
Due gli interventi da parte degli sponsor Inci.Flex con Giuseppe Tripaldi che ha raccontato la storia e la crescita aziendale con diverse acquisizioni sia nel settore flexo per imballaggi flessibili e cartone ondulato che rotocalco, portandola oggi ad avere in organico 160 collaboratori e protagonista lo scorso 4 ottobre di un evento internazionale nel corso del quale ha presentato l’ultima novità tecnologica sviluppata in partership con Esko, il CDI Crystal Quartz Edition per la ricerca della qualità assoluta in stampa flexo e BOBST con Alberto Vaglio Laurin che ha presentato il gruppo multinazionale attivo nei mercati dell’imballaggio flessibile, cartone ondulato, teso ed etichette, con 19 siti produttivi e una presenza globale in oltre 50 Paesi nel mondo. In Italia due i Competence Center, uno a Firenze dedicato al settore etichette e quello di San Giorgio Monferrato per la stampa rotocalco e il converting.
Sintesi dal Flexo Day – 2° Sessione Tecnica con focus sul cartone ondulato
La seconda giornata, moderata da Chiara Bezzi, caporedattore di Rassegna dell’Imballaggio, si è aperta con l’intervento del Presidente Atif Andrea Dallavalle che ha fornito alcuni spunti su come potrà evolvere il mercato del packaging il prossimo anno. Fra le sfide per la stampa flessografica sicuramente la sostenibilità con i materiali da imballaggio sostenibili e riciclabili, inchiostri senza solventi volatili organici, polimerizzazione a basso consumo UV LED, vernici barriera per imballaggi monomateriale, e una riduzione dei consumi energetici delle macchine, ma anche minori scarti e consumi di materiali ridotti, imballaggi sostanzialmente più leggeri e soprattutto eliminazione dell’over-packaging. La flexo in qualità di tecnologia molto flessibile è adatta per svariate applicazioni e materiali e potrà fornire risposte importanti sulle esigenze di ibridazione con altre tecnologie di stampa e rispondere all’evoluzione del packaging, in particolare delle soluzioni Smart per la marcatura a dato variabile, anticontraffazione e di comunicazione digitale fra brand e consumatori.
Gianni Amendola per il Comitato Tecnico Atif ha presentato una relazione sui sistemi di inchiostrazione con camera racla, che deve essere considerata un elemento fondamentale del sistema di inchiostrazione, uno dei processi più complessi da gestire in macchina da stampa anche in virtù delle diverse variabili da tenere in considerazione. La camera racla è quella componente che aiuta a mantenere il processo di stampa più standard possibile, è trasversale a diversi mercati, non solo stampa flexo, ma anche spalmature, tissue, stampa offset e tutte quelle applicazioni dove è richiesto il trasferimento di un fluido all’interno delle micro-celle di un anilox, mentre Giuseppe Gianetti per conto di FTA Europe ha approfondito le competenze necessarie per la stampa sul film plastico, anche alla luce dei nuovi materiali presenti oggi sul mercato.
Sempre il Comitato Tecnico Atif ha presentato il pacchetto lastra per il post-print del cartone ondulato con un intervento congiunto di Eno Tordini, Gianni Romano e Angela Conti, analizzando le caratteristiche di questo materiale da imballaggio, inventato in America nel 1871 e oggi uno dei materiali più utilizzati nel settore packaging grazie anche alla sua naturale sostenibilità, per poi discutere di sistemi di stampa, le relative problematiche, e infine analizzare la prestampa e la preparazione delle “camicie” e tutte le operazioni di pre-montaggio e i consigli per un corretto montaggio in macchina fino al lavaggio e alla corretta archiviazione dei fotopolimeri, con un focus in particolare sull’utilità dei cushion, che a fronte della riduzione dello spessore delle matrici di stampa (2,84mm è ormai lo standard nella stampa del cartone ondulato), assumono un ruolo di fondamentale importanza per la qualità di stampa sia delle immagini che dei grafismi più fini, anche su supporti di bassa qualità.
Wim Buyle e Stefano d’Andrea per conto di FTA Europe, hanno dato vita a un simpatico siparietto dal titolo “Dovevi dirmelo prima…” fornendo utili suggerimenti su come ottimizzare la gestione del sistema flessografico, partendo dal presupposto che se molte informazioni fossero note prima di mettere i lavori in macchina, molti dei problemi si potrebbero evitare o comunque risolvere in anticipo a tutto vantaggio della qualità, produttività e ripetibilità. Consigli utili sulla gestione dell’anilox, racla, cliché, biadesivo, colore del supporto, caratterizzazione per ogni tipologia di supporto stampa, inchiostro, e interventi di pulizia e manutenzione, che non sono la stessa cosa, che possono aiutare gli stampatori a fare la differenza per una produzione di qualità e ripetibile nel tempo. Conoscere le regole del gioco è importante per gestire il sistema di stampa, così come è altrettanto importante condividere da subito le condizioni di stampa e poter eventualmente intervenire e correggere prima di iniziare a stampare, perché come ricorda spesso Stefano d’Andrea “l’abilità non sta nel saper risolvere i problemi ma nell’assicurarsi che questi non si presentino”.
Tre gli sponsor che hanno avuto uno spazio per presentare le loro innovazioni.
Ira Nicoletti di Diaven, in collaborazione con Marco Scatto, ha presentato YOYO, un interessantissimo progetto volto al recupero degli scarti di lavorazione dei fotopolimeri flexo, ai quali viene aggiunto un apposito filler possono diventare materiali termoindurenti e resine termoplastiche per la creazione di nuovi oggetti. L’appello lanciato da Ira è rivolto a tutte le aziende interessate per creare una filiera alternativa e nuove opportunità di business, nel pieno rispetto delle normative ambientali e di circolarità.
Sun Chemical con Egidio Scottini ha proposto un intervento sugli inchiostri, adesivi e coating per la stampa flexo con un focus sui prodotti senza Nitrocellulosa che creano problemi durante il riciclo. Oggi i produttori di inchiostri fanno parte di un ecosistema dove i prodotti agiscono in relazione con altri prodotti e materiali ed è quindi fondamentale avere una visione olistica soprattutto in ottica fine vita del prodotto.
Infine Uteco con Mattia Carpinetti che ha messo a confronto pregi e difetti della stampa flexo e digitale, proponendo l’ultima innovazione in casa Uteco, una macchina flexo-digitale capace di offrire un sistema produttivo, con avviamenti ridotti per la stampa di packaging personalizzati e a dato variabile.
Premiato nell’ambito del BestStudentinFlexo 2024 JIA Stefano Rosso dell’istituto CNOS-FAP di Torino Valdocco promosso da Atif – ENI-GCT – Commissione Tecnica Atif con il supporto di I&C-Gama.
Best In flexo 2024
Gustoso inframezzo fra le due sessioni di relazioni del Flexo Day, nella serata del 13 novembre si è svolta la cena di gala per la premiazione del Best In flexo 2024, il concorso che premia la qualità di stampa flessografica in 14 categorie in gara.
Pubblichiamo l’elenco di tutti i premiati e ci complimentiamo con le aziende di stampa e prestampa in gara per i risultati ottenuti, in particolar modo con il Best In Show 2024 che è andato a Toppazzini con il supporto della prestampa Carminati, primi nella categoria Uso Innovativo del processo flessografico e selezionato come migliore dei lavori fra tutti quelli in gara. Questa la motivazione della giuria, per un lavoro dal grande impatto visivo: “Ottimo registro, corretta stesura del colore e stampa delle alte luci, buona leggibilità e pulizia dei testi, morbidezza delle sfumature, notevoli l’effetto di continuità ottenuto fra la bianca e la volta e la texture di fondo, quasi materica che conferisce particolare realismo al soggetto stampato frutto di un evidente lavoro di studio e valorizzazione dell’effetto cromatico, considerando i solo quattro colori di quadricromia utilizzati”.
I vincitori di quest’anno, parteciperanno insieme a quelli del prossimo anno alla premiazione degli FTA Europe Diamond Awards che si terrà nel 2026.