Box Marche, l’azienda con l’anima

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È una delle realtà cartotecniche italiane più conosciute nel mercato, la sua produzione di packaging è indiscutibilmente di alta qualità, ma ciò che distingue Box Marche è il suo impegno alla diffusione di una cultura d’impresa con la C maiuscola, dove rispetto, benessere, miglioramento continuo e attenzione al territorio sono valori primari nell’operato quotidiano. Ne parliamo con Nicola Dominici, marketing manager dell’azienda di famiglia.

box marche

“Living outside the box” ovvero vivere al di fuori della scatola è il motto che accompagna la comunicazione di Box Marche, un motto che trova declinazione nelle numerosissime attività sociali e benefiche promosse e organizzate da questa azienda marchigiana, che diciamolo, è sicuramente fuori dagli schemi, e che per volontà del suo Presidente Tonino Dominici, capace di coinvolgere tutto il suo team come solo una persona appassionata e innamorata del suo lavoro e della vita è in grado di fare, pone il valore al centro del proprio business.

Box Marche nasce nel 1969 e cresce i primi anni al servizio del comparto calzaturiero, tradizionalmente molto forte in queste zone in quegli anni, e Tonino Dominici è già in azienda come uomo tuttofare dell’allora proprietà. In pochi anni Dominici si fa notare per la sua grande intraprendenza nei vari compiti che gli vengono via via assegnati e a metà anni ’70 gli vengono offerte le quote dell’azienda e da lì parte un’altra storia. Sotto la guida di Tonino Dominici, Box Marche abbandona il settore calzaturiero e inizia a proporsi come fornitore di riferimento per l’industria food & beverage, casalinghi e svariati settori industriali che posizionano la cartotecnica marchigiana come punto di riferimento per chi ha necessità di astucci e scatole, con importanti brand owner e molte note private label. La componente servizio è diventata centrale nell’offerta di Box Marche, e negli anni sono stati portati avanti progetti di co-packing nei quali la cartotecnica fornisce un servizio che va oltre la scatola o l’espositore, e questa è diventata una nota distintiva nel processo di evoluzione aziendale.

Box Marche: Best place to work

71 collaboratori lavorano in azienda, dall’ufficio grafico, alla pre-stampa, stampa offset e digitale, dalla fustellatura alla piegaincolla e infine magazzino e reparto spedizioni, svolgendo internamente praticamente tutte le lavorazioni. “Lo slogan aziendale che preferiamo è La tecnologia di cui andiamo più fieri è quella che la sera torna a casa, ovvero i nostri collaboratori – ci racconta Nicola, – “Sulle nostre Persone investiamo tanto in formazione e iniziative di crescita professionale. Abbiamo per fortuna un bassissimo turnover a livello di collaboratori anche se non neghiamo di far fatica ad attrarre nuova manodopera da inserire come nelle maggior parte delle aziende al giorno d’oggi. Questo per noi è però uno stimolo: dobbiamo continuare a migliorarci affinché Box Marche non sia percepita come una semplice “fabbrica” ma come un luogo di lavoro migliore rispetto alla media dove una risorsa può sentirsi realizzata a livello professionale e personale”.

Il bilancio di sostenibilità e gli eventi a favore del territorio

Box Marche redige il proprio bilancio di sostenibilità dal 2003. Il Living Company Report, “il report dell’azienda che vive” è un lavoro estremamente dettagliato in ogni punto, per raccontare a tutti gli stakeholder la vita aziendale in ogni sua sfaccettatura e con la massima trasparenza. 200 pagine, la cui rilevanza va ben oltre il suo contenuto, e va ricercata anche negli eventi organizzati per presentarlo ai vari portatori di interesse, proprio per perseguire quella filosofia dettata dal motto ‘Living Outside the box’.

Ogni anno oltre 300 persone partecipano all’appuntamento culturale organizzato sul territorio da Box Marche per confrontarsi e condividere idee e valori. Quest’anno il convegno di presentazione del report aveva come titolo “Radici Comuni” e per l’occasione è stato inaugurato il bosco di Fonte Mora. Box Marche ha infatti deciso di piantare nella collina adiacente allo stabilimento 100 alberi, di varie essenze autoctone a radici profonde, anche al fine di prevenire eventuali smottamenti del terreno in caso di eventi atmosferici avversi. Lo spazio sarà poi aperto a tutti, “donato” alla comunità locale.

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Quindi Box Marche fa anche scatole?

Nella nostra visita in azienda, passeggiando insieme a Nicola Dominici nei vari reparti dell’azienda, ci raccontava che dal suo ingresso a oggi è stato impostato un lavoro che oltre a tenere conto dell’aspetto valoriale e della sostenibilità, desse anche valore a massimizzare l’efficienza e la produttività aziendale. Entrando in azienda, nello showroom sono esposti moltissimi campioni progettati e realizzati in azienda, lavori risultati vincenti ai concorsi internazionali di Pro Carton ECMA, e fra tutti i bellissimi packaging, molti sono gli esempi di bag-in-box, le scatole che contengono al loro interno le sacche per il trasporto e la distribuzione del vino. Un prodotto che sta crescendo anche sul mercato italiano e che risulta essere un’ottima soluzione per trasportare e consumare il vino. All’estero è già molto apprezzato, tanto che importanti marche italiane, produttori di vini nobili, adottano questo packaging per esportare all’estero, scegliendo anche grafiche complesse e nobilitate.

Box Marche investe molto non solo nelle Persone ma anche in tecnologia: si pensi che nel triennio 2021-2023 sono stati quasi 9,5 i milioni di € destinati al rinnovo del parco macchine, con una grande attenzione al miglioramento delle performance, dei costi ma soprattutto per alleviare tutte quelle operazioni, che nei fine linea di un’azienda cartotecnica appesantiscono e non poco il lavoro quotidiano degli operatori, sempre per rendere migliore il luogo di lavoro.

Soluzioni innovative e sostenibili: il progetto Halopack

Per questo motivo sono nate campagne di advertising molto simpatiche, dando risalto alle attività e ai collaboratori, protagonisti di queste bellissime foto che ancora oggi fanno bella mostra di sé nei vari reparti, ma anche progetti innovativi e altamente distintivi come quello di Halopack, il vassoio con il cuore di carta che Box Marche produce e commercializza nel mercato italiano. Si tratta di un vassoio saldabile per cibi confezionati in atmosfera protettiva e SKIN composto per circa il 90% da cartoncino, ed è una valida alternativa agli attuali vassoi in plastica garantendone le medesime performance di shelf life. Per Halopack, inoltre, non vengono usate né additivi, né colle ed è compatibile con le principali tecnologie di chiusura vassoi. “Il cartoncino oltre ad accrescere l’anima green del brand può essere stampato su entrambi i lati arricchendo notevolmente il potenziale comunicativo del packaging”, aggiunge Nicola.

Dal recente viaggio in drupa spunti interessanti per il futuro…

Box Marche in occasione della recente drupa, ha organizzato un viaggio di tre giorni con una decina di collaboratori, scelti fra tutti i reparti, per andare a scoprire le ultime novità e tendenze presentate in fiera. Sono stato colpito dalla grande automazione e digitalizzazione dei processi di stampa offset e ovviamente non siamo indifferenti alle novità provenienti da player digitali, sia di stampa che di converting. Abbiamo notato inoltre che i produttori di tecnologie tradizionali stanno abbassando notevolmente il breakeven point delle loro tecnologie, e questo se raffrontato all’innalzamento della produttività delle macchine digitali, non fa che ridurre sempre di più il gap fra le due tecnologie”, conclude Nicola Dominici che ringraziamo per l’ospitalità e per averci presentato la loro bellissima realtà sia da un punto di vista “Outside the box” ma anche molto “inside the box”.