2G&P è il chiaro esempio di come, praticamente dal nulla, ma con buone idee, tanta voglia di fare e un pizzico di intraprendenza, si possa nel giro di poco più di vent’anni, ritagliarsi un ruolo da protagonista in un settore articolato e complesso come quello dei service di impianti stampa flessografici. Alla base del successo del service di Paderno Dugnano (Mi) c’è una lunga e duratura partnership con Esko.
2G&P nasce nel 1987 ed è la naturale evoluzione di un’impresa artigiana che svolgeva la propria attività di disegno manuale, realizzando esecutivi di stampa per litografia, serigrafia e flessografia. Affiancatosi al padre, Paolo Ghedini, attuale titolare, dopo un primo periodo di crescita, grazie agli allora in voga sistemi di fotocomposizione e fotoriproduzione dedicati, prende un’importante decisione che pone le basi per la crescita futura, ovvero quella di dotarsi dei primi Mac e dei relativi software di impaginazione e grafica. “Dopo averli studiati a fondo, intuii subito che quei nuovi sistemi, allora sconosciuti, ma oggi presenti in ogni azienda che fa il nostro mestiere, avrebbero radicalmente cambiato il nostro settore. L’industria grafica a quei tempi era scettica, ma il passaggio a quei nuovi sistemi fu talmente repentino che in pochissimo tempo tutti si convertirono ai Mac”, esordisce Paolo Ghedini, ricordando i primi passi mossi nello studio grafico paterno. La flexo di allora non era certamente l’industria sviluppata e tecnologicamente avanzata che conosciamo oggi, e la richiesta di qualità era proporzionale alle possibilità della tecnologia di allora. Nel panel clienti di 2G&P si annoveravano alcuni etichettifici e qualche azienda di stampa di imballaggi flessibili, per i quali il service realizzava la parte grafica, per poi far incidere esternamente agli inizi zinchi e gomme e successivamente le lastre fotopolimeriche.
“Seguendo l’andamento del mercato, in breve tempo decisi di abbandonare il settore litografico e serigrafico per dedicarmi anima e cuore alla flessografia, e anche in questo caso, vedendo dove siamo arrivati oggi, fu una scelta corretta”, racconta Paolo Ghedini, che oggi serve prevalentemente il mercato del food, health-care, home-care con soluzioni in banda larga, etichette e sleeve in termoretraibile, un comparto diventato importante per 2G&P.
Gli investimenti in tecnologia: il primo CDI Spark 4835 nel 2002, gli ultimi XPS nel 2024
La scelta di servire il mercato flessografico impose fin da subito una serie di investimenti in tecnologia, poiché a quel punto non era sufficiente fornire solo gli esecutivi grafici, bensì diventava fondamentale produrre anche i fotopolimeri. Pertanto successivamente all’ingresso in azienda della prima linea di produzione Fast di DuPont nel 2001, ecco il primo incontro con Davide Meroni, sales account manager di Esko, per discutere del primo CDI entrato in 2G&P nel 2002, un primo fondamentale passo verso la produzione digitale. “Quella fu una scommessa per noi, ma certamente anche per Esko che ci diede fiducia e ci permise di installare questo espositore digitale, cui nel corso degli anni ne seguirono degli altri, fino alla configurazione attuale con l’inserimento dell’ultimo CDI Crystal 5080 e i due nuovi XPS Crystal 5080 con esposizione LED fronte e retro contemporaneamente, che migliorano la qualità del lavoro finito, consentendo inoltre di risparmiare circa il 40% di energia elettrica, un ottimo risultato anche dal punto di vista della sostenibilità”, aggiunge Paolo Ghedini, ricordandoci che a oggi il parco macchine completo della sua azienda è composto da 3 CDI Esko, 1 espositore LED Flint e 2 nuovi Esko XPS Crystal, 1 plotter per intaglio lastre, 2 linee complete a solvente, 3 linee Fast, una delle quali da 2 metri e unica in Europa, per un totale di 20 operatori. “Le ottiche dei CDI di ultima generazione sono notevolmente migliorate, e l’introduzione delle lenti Pixel+ hanno migliorato la qualità di incisione e riproduzione delle microcelle, altro strumento che ritengo abbia cambiato significativamente la qualità dei risultati, permettendo in stampa di raggiungere densità e uniformità di stesura dell’inchiostro impensabili prima dell’avvento di questa tecnologia”, dice Paolo Ghedini.
L’importanza dei software Esko nel lavoro quotidiano.
Completano il pacchetto di soluzioni Esko in dotazione agli operatori di 2G&P anche Automation Engine, il flusso di lavoro Esko, 11 licenze ArtPro+, Equinox, Studio e plug in per l’elaborazione delle immagini, tutti strumenti diventati oggi indispensabili nella gestione del lavoro quotidiano di un service di prestampa.
“I software di Esko aiutano molto, mettendo a disposizione strumenti avanzati per la gestione del colore. ArtPro è un altro strumento evoluto, indispensabile per le lavorazioni accurate di cui necessitano i file quotidianamente, mentre grazie a Equinox lavoriamo in eptacromia, dando ulteriori vantaggi a chi lavora in settori specifici nei quali è indispensabile poter avere la macchina pronta all’uso e con set-up veloci, eliminando quasi completamente la formulazione e gestione dei Pantoni. Gestendo ogni giorno commesse per il mercato delle sleeve termoretraibili, per noi Esko Studio è un prezioso e valido alleato per la gestione delle deformazioni in tempo reale, con possibilità di eseguire le lavorazioni verificando i risultati istantaneamente e velocizzando di molto il lavoro che era molto più lungo anche solo con le versioni precedenti, senza dimenticare la funzione di rendering in 3D molto utile per la visione del progetto da parte dell’operatore e strumento di condivisione del lavoro con il cliente. Infine grazie ad Automation Engine, ovvero la soluzione Esko per la gestione automatizzata dei flussi di lavoro, integrato ultimamente ad un nuovo e potente gestionale, siamo riusciti ad implementare velocità e sicurezza in produzione, eliminando i possibili errori manuali, sempre dietro l’angolo senza l’ausilio di strumenti del genere”, dice Paolo Ghedini, sottolineando l’importanza di un partner come Esko per la crescita della sua attività, le cui tecnologie e soluzioni consentono enormi miglioramenti in produzione, garantendo più precisione, efficienza e produttività, con una riduzione degli scarti e vantaggi dal punto di vista dell’organizzazione aziendale, dell’ottimizzazione dei materiali e dei tempi.
2G&P: partner non fornitori
È lo slogan che accompagna la comunicazione di 2G&P ed è una delle caratteristiche alle quali forse il Sig. Ghedini tiene maggiormente. Oggi infatti, in un mercato estremamente complesso e volatile, riuscire ad affiancare il proprio cliente, affrontare insieme a lui le sue sfide e instaurare un rapporto di fiducia reciproco è fondamentale. “Lavorare (con) il cliente e non (per) il cliente significa non solo fornirgli impianti stampa, ma lavorare insieme a lui per raggiungere i risultati voluti sia da un punto di vista qualitativo, di riduzione dei tempi e della possibilità di errore e di ottimizzazione di quel rapporto cliente/fornitore che porta a lavorare insieme come se si facesse parte della stessa azienda, che è esattamente l’essenza dell’essere “partner” e non semplici fornitori. A volte è capitato addirittura di essere chiamati dal cliente per valutare problematiche presenti in impianti non realizzati da noi, o riguardanti aspetti per i quali il cliente è consapevole del fatto che tu non sia responsabile e questo è un chiaro esempio dell’importanza che il cliente da al tuo ruolo, della fiducia che ha nel tuo operato e soprattutto di aver ottenuto quel livello di collaborazione che va oltre il compito di un semplice fornitore. Se sei un fornitore rispondi per quello che ti riguarda, se sei un collaboratore sei sempre coinvolto, indipendentemente dall’argomento o dalla natura del problema”, aggiunge Ghedini, il cui obiettivo è quello di riuscire a soddisfare le esigenze dei propri clienti, partendo dalle specifiche caratteristiche di ognuno e di farlo in maniera sempre più tempestiva ma senza mettere in discussione l’aspetto qualitativo, cosa che impone competenza, tecnologia e organizzazione.
Un utilizzo corretto dei retini Esko Crystal, valore aggiunto per 2G&P
Quello dell’impiego corretto dei retini Crystal è una delle scelte, probabilmente fra le più complesse, che una fotolito deve fare, al fine di avere una riproduzione fedele dello stampato. In 2G&P dove vi è grande attenzione e fiducia verso la tecnologia, ma dove non tutto ciò che viene lanciato sul mercato deve essere per forza di cose utilizzato senza valutarne i reali benefici cliente per cliente, magari seguendo tendenze del momento, è stata fatta un’approfondita analisi coi tecnici Esko, per analizzare nel minimo dettaglio le caratteristiche di questi nuovi retini Crystal, come si comportavano nelle diverse applicazioni e per avere un quadro completo della situazione. “Il nostro partner Esko, ci ha confermato che il nostro approccio così approfondito per capire nel dettaglio tutte le potenzialità di una tecnologia, in questo caso i retini, è una pratica abbastanza anomala”, ci racconta Paolo Ghedini, confermando che molto spesso quando si parla di retini, si tenda più a trovare una soluzione standard che vada bene più o meno con tutte le applicazioni, piuttosto che valutarli nel dettaglio, dando priorità all’aspetto prettamente produttivo e limitandone dunque le potenzialità.
“Quanto detto dal Sig. Ghedini è una sacrosanta verità, in quanto noi come fornitori di tecnologie e soluzioni, mettiamo a disposizione del mercato le stesse tipologie di prodotti, la differenza, come nel caso di 2G&P la fa poi l’input del management e di conseguenza il know-how degli operatori, per conoscere approfonditamente le tecnologie e le soluzioni e decidere quando, dove e come impiegarle. È l’elemento distintivo di ogni singola azienda di prestampa e 2G&P è certamente un esempio con la sua volontà e capacità di sfruttare al meglio le nostre innovative soluzioni”, dice Davide Meroni di Esko Italia.
“Questo nostro approccio, che è alla base da sempre della nostra filosofia di lavoro, si basa sulla volontà di prestare la massima attenzione e di conseguenza i giusti tempi di lavorazione a ciò che si sta facendo. Se non lo facessimo la qualità ne risentirebbe. Sappiamo tutti che non realizziamo opere d’arte da esporre in un museo, ed è giusto trovare un corretto equilibrio fra qualità e prezzo, ma quando tutti in azienda lavorano con un certo standard e un certo livello di attenzione, accettare compromessi diventa difficile. Il nostro compito è ottenere il miglior risultato possibile per ciascun singolo cliente e su questo ci rifiutiamo di accettare compromessi”, aggiunge ancora Ghedini.
Quale futuro per la flexo?
Il mercato del packaging richiede un livello qualitativo considerato ormai uno standard. Fino a pochi anni fa si riteneva di poter raggiungere il massimo della qualità solo stampando in rotocalco. Oggi invece grazie ai notevoli miglioramenti delle tecnologie di prestampa e stampa, la flexo è una tecnologia molto competitiva per la realizzazione di packaging ed etichette. “Abbiamo diversi clienti rotocalco che hanno investito anche nella flexo e pretendono di raggiungere gli stessi risultati. Oggi questo è possibile, il lavoro viene costruito in modo diverso, con scomposizioni cromatiche che non possono non variare dalla tecnologia rotocalco che ha caratteristiche estremamente differenti, ma con l’esperienza delle persone, che sono ancora il valore aggiunto nel nostro lavoro e le straordinarie potenzialità dei nuovi strumenti a disposizione, ci è permesso di raggiungere l’obiettivo, spesso migliorando le aspettative dei clienti stessi, in alcuni casi perfino sorpresi dei risultati ottenuti” conclude Paolo Ghedini.