“La proposta della Commissione Europea in materia di imballaggi muove da un pregiudizio e cioè che il riuso sia meglio del riciclo” così commenta Massimo Medugno, Direttore Generale della Federazione Carta e Grafica, la presentazione della nuova proposta di normativa europea in materia di imballaggi che ne promuove il riuso.
“Proprio nella ristorazione e nei servizi collettivi il riuso impatta sul consumo di acqua e di detersivi, sul trasporto, sui consumi energetici e sul peso degli stessi imballaggi che torneranno ad essere pesanti per resistere e, quindi, persistere nell’ambiente” spiega Medugno.
Lo scorso anno circa 6 milioni di tonnellate di carta sono state riciclate dagli stabilimenti italiani (12 tonnellate al minuto) e nell’imballaggio in carta il riciclo supera ormai l’80%. Un sistema industriale, dunque, che funziona e che andrebbe semmai ulteriormente sostenuto in Italia ed anche in Europa. Una filiera che si distingue per la produzione di un materiale riciclabile ed effettivamente riciclato, oltre che per l’origine rinnovabile della materia prima vergine.
“La modalità del riuso, secondo la nuova proposta UE sugli imballaggi, diventa un’impostazione aprioristica e non fondata su dati ambientali. Vanifica politiche ambientali e industriali in corso da decenni e che sono alla base anche del PNRR italiano” sottolinea Medugno. “Il riciclo è inclusivo e non discriminatorio, come è il riuso. Esso concilia, infatti, protezione dell’ambiente e un mercato interno fatto da 500 milioni di abitanti. Anche sotto il profilo del metodo, cambiamenti radicali, dovrebbero essere preceduti da consultazioni con le parti interessate. Il successo dell’Italia nel riciclo è stato anche conseguenza di una larga condivisione che ha preceduto le riforme ambientali di fine anni ‘90” conclude Medugno.