L’Associazione Italiana Scatolifici manifesta preoccupazione per possibili fenomeni speculativi
L’Associazione Italiana Scatolifici lancia l’allarme che riguarda il comparto dei produttori di imballaggi in cartone ondulato. Le dinamiche in atto stanno infatti mettendo a forte rischio la continuità del settore, che svolge un ruolo strategico e di primaria importanza per la circolazione delle merci e dei beni essenziali, come emerso anche durante il lockdown.
La forte impennata dei costi delle materie prime e la scarsa reperibilità delle stesse unitamente agli eccezionali aumenti del costo dell’energia mettono a dura prova la tenuta dell’intero comparto: si rischiano blocchi di fornitura, ritardi nelle consegne, con conseguenti aumenti dei prezzi indistintamente a tutta la platea dei consumatori privati e professionali che impatterà inesorabilmente anche sui prodotti di prima necessità.
A questa difficile situazione si sono aggiunti in questi giorni i fermi produttivi dei principali stabilimenti cartari italiani, senza certezza di ripartenza degli stessi in tempi brevi.
“Di fronte a questa grave contingenza, la nostra Associazione chiede al Governo interventi per garantire continuità al nostro settore e alle nostre aziende. Chiediamo anche, in particolare, interventi per impedire interruzioni produttive ‘a monte’ la cui ricaduta pesi esclusivamente sulle nostre aziende. Abbiamo bisogno di garanzie da parti dei nostri fornitori – i produttori di cartone ondulato – verso una continuità delle forniture verso tutta la filiera, e non orientata solo alle proprie produzioni di imballaggi. E’ in gioco la sopravvivenza delle nostre aziende, piccole e medie imprese che danno lavoro a oltre 2.000 persone e che sono parte di quel tessuto produttivo italiano che rappresenta una eccellenza nel mondo”, ha dichiarato Andrea Mecarozzi, Presidente dell’Associazione Italiana Scatolifici.
“Al di là, dunque, della difficile situazione economica e geopolitica, siamo anche molto preoccupati per il manifestarsi di fenomeni speculativi: questa contingenza inevitabilmente riporta alla nostra mente una situazione tristemente nota al nostro comparto, cioè la costante spinta al rialzo dei prezzi e incertezze nelle forniture provocate dai due consolidati cartelli sanzionati dall’Antitrust nel 2017, che hanno avuto un enorme e dannoso impatto sugli scatolifici, anche in relazione alla loro lunga durata. Hanno tolto risorse per molti anni, facendo perdere via via quote di mercato alle nostre aziende; hanno generato una perdita di competitività e hanno avuto drammatici risvolti in termini di sviluppo del settore, di investimenti, di innovazione e di creazione di posti di lavoro. La crisi delle materie prime si innescata su questo scenario, da pochissimo ‘normalizzato’ dal provvedimento dell’Antitrust, prima, e dalle sentenze dei giudici amministrativi, che hanno confermato gli accertamenti di tale Autorità, dopo”, ha concluso Mecarozzi.