Non demonizziamo la plastica: produrla e gestirla in modo sostenibile è possibile

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Interessanti spunti di riflessione dall’ultima assemblea dei soci Amaplast, che si è svolta lo scorso mese di settembre, presso il Museo Storico Alfa Romeo di Arese. Amaplast è l’associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa circa 170 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma

Durante l’assemblea sono stati confermati il presidente Dario Previero e i Vice Presidenti Gabriele Caccia e Massimo Margaglione per il biennio 2021-2023. Previero ha illustrato nella sua relazione l’andamento dell’industria italiana delle macchine per plastica e gomma, commentando i risultati emersi dalla prima edizione dell’Indagine Statistica Nazionale, svolta del Centro Studi MECS-Amaplast tra circa 350 aziende costruttrici (con 13.000 addetti) che, nel 2020, hanno generato un fatturato di quasi 3,6 miliardi di euro, con una quota export del 76%. Il bilancio di settore risulta meno negativo di quanto si potesse temere dopo i mesi più complicati della pandemia, grazie al recupero messo a segno dalle aziende già negli ultimi mesi dell’anno che, rafforzato dalla crescita realizzata nel primo semestre 2021, conferma la solidità e il dinamismo del comparto.
Ecco i temi-chiave con cui si confrontano le aziende del settore: riforme e sostegni attesi per superare definitivamente la crisi alla transizione ecologica; problematiche di approvvigionamento di materiali e componentistica, nonché di reperimento di personale qualificato, trasformazione digitale ai nuovi modelli di business post-pandemia.

I dati del settore
Presentati i principali risultati emersi dalla prima Indagine Statistica Nazionale, svolta dal Centro Studi MECS-Amaplast, con il censimento di circa 350 aziende italiane costruttrici di macchine, attrezzature e stampi per plastica e gomma, che danno lavoro a oltre 13.000 addetti e che nel 2020 hanno generato un fatturato di quasi 3,6 miliardi di euro, con una quota export del 76%.
Dal punto di vista territoriale, la maggior parte delle aziende (il 55% circa) è localizzata in Lombardia, in primo luogo nelle Province di Milano, Varese e Brescia; segue l’Emilia-Romagna con il 15%, il Veneto con il 13% e il Piemonte con il 10%. Un approfondimento in più rispetto al passato è quello dei settori clienti dei costruttori di macchinari: al primo posto l’imballaggio con il 43% del totale (31% alimentare e 12% non-food), seguito dall’automotive con il 19% e dall’edilizia (9%), solo per citare gli sbocchi di maggiore rilievo.
Quanto alle tecnologie, il 18% del fatturato è rappresentato dal segmento estrusione; al secondo posto gli ausiliari e le macchine a iniezione con il 12% ciascuno, quindi stampi/filiere per plastica con il 9%.

La sostenibilità degli imballaggi
Il Centro Studi MECS-Amaplast ha presentato i risultati di una analisi svolta da GlobalData in merito al grado di consapevolezza dei consumatori sulla sostenibilità degli imballaggi: al primo posto tra i criteri di scelta del packaging, prima ancora del relativo design, vi è proprio tale fattore e le confezioni del futuro vengono immaginate monomateriale e facilmente separabili/riciclabili. Entro il 2024 due prodotti su tre saranno imballati in plastica.
L’industria deve focalizzarsi su monomateriali semplici per un riciclo ottimale, quindi, a lungo termine, è probabile che i vincitori e i perdenti dei materiali per imballaggi siano determinati dalla loro percezione pubblica e dalla loro capacità di essere restituiti e riciclati.
Saranno premiate quelle soluzioni di packaging realizzate in mono materiali, ad alto valore aggiunto e con elevato contenuto riciclato; gli imballaggi dovranno inoltre essere separabili facilmente per il riciclo come ad esempio lattine in alluminio e acciaio, scatole in cartone ondulato, imballaggi a base carta. Viceversa il mercato non premierà quelle soluzioni  composte da più materiali, difficili da riciclare come polimeri di bassa qualità, plastiche accoppiate e materiali coestrusi e tutti gli imballaggi compositi con componenti difficili o impossibili da riciclare. La ricerca cita qualche esempio concreto.

Il marchio Unilever Magnum ha collaborato con Sabic, azienda chimica globale diversificata, con sede a Riyadh, Arabia Saudita, per sviluppare coppe gelato realizzate con plastica riciclata che possono resistere al congelamento e utilizzano rifiuti misti di bassa qualità uso basso, nel mondo neo sono state distribuite oltre sette milioni.
Quest’anno Unilever ha annunciato l’intenzione di convertire il suo portfolio globale di dentifrici, utilizzando tubi riciclabili, entro il 2025.  Al posto dell’alluminio sarà usato principalmente HDPE, uno dei materiali comunemente riciclato + anche il materiale plastico più sottile sul mercato dei dentifrici, misura 220 micron di spessore.
Il marchio di yogurt biologico leader di Danone, Les 2 Vaches, utilizza per i contenitori un biopolimero a base di amido, evitando l’uso del polistirene non rinnovabile e non biodegradabile.

Le fiere
Sono 30mila i metri quadri prenotati dai 600 espositori iscritti a PLAST 2021 che hanno già assicurato la propria partecipazione nel 2023. In considerazione della grande spinta verso la transizione ecologica, prevista anche dal PNRR, Promaplast srl sta organizzando GREENPLAST, dedicato alle tematiche della sostenibilità ambientale, dell’efficientamento energetico, del recupero-riciclo-riuso, dell’economia circolare. La mostra, che rappresenterà una vetrina per le soluzioni più avanzate, dai polimeri ai prodotti finiti, dai macchinari ai servizi e molto altro, si svolgerà a Milano dal 3 al 6 maggio 2022, in concomitanza con Ipack-Ima, Print4All, Intralogistica Italia e, per la prima volta a Milano, Pharmintec. GREENPLAST ospiterà anche un convegno internazionale.

La tavola rotonda
In conclusione dell’assemblea Amaplast, si è svolta la tavola rotonda dal titolo “Sostenibilità 4.0”, con gli interventi di Camillo Rovida, consulente Amaplast; Marco Versari, Presidente Consorzio Biorepack, Public Affairs Manager Novamont spa, past President Assobioplastiche; Walter Ganapini, Membro Onorario Comitato Scientifico Agenzia Europea Ambiente, Cofondatore Legambiente, past President Greenpeace Italia; Osvaldo Bosetti, Direttore Industriale Europa Goglio spa.

Camillo Rovida ha sottolineato come la filiera delle plastiche sia impegnata nello sviluppo di tecnologie di riciclo chimico e fisico complementari al riciclo meccanico, necessarie per raggiungere gli obiettivi definiti dalla Commissione Europea nella realizzazione di un’economia circolare; Marco Versari ha ricordato il ruolo dell’Italia quale hub produttivo mondiale di plastiche biodegradabili e compostabili, sviluppate soprattutto per supportare la corretta raccolta della frazione organica. Le prospettive di crescita sono molto interessanti, anche alla luce del fatto che un numero crescente di Paesi sta introducendo normative per la produzione e l’uso di sacchetti biodegradabili e compostabili.

Walter Ganapini ha richiamato gli ambiziosi obiettivi posti dalle istituzioni europee per affrontare l’emergenza climatica e ambientale, che richiederanno scelte complesse, drastiche e tempestive. L’Italia, storicamente, vanta una grande capacità di innovazione, non sempre sfruttata al meglio; alcune applicazioni del plasmix – come, per esempio, l’impiego nei bitumi per asfalto o nei forni delle acciaierie – sono già percorribili ma la relativa implementazione procede a rilento.