La domanda di etichette autoadesive in Europa ha registrato un’impennata nel primo trimestre, prospettive contrastanti a fronte della pandemia

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In Europa la domanda di etichette è cresciuta del 6,8% nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. L’aumento ha registrato tassi di crescita modesti dell’1,8% e dell’1,4%, rispettivamente nel 2019 e nel 2018, sebbene la seconda metà del 2019 avesse già indicato una tendenza al rialzo con incrementi superiori al 3% su base annua. Inevitabilmente, tuttavia, i risultati del trimestre attuale e di quelli futuri sono e saranno molto influenzati dall’epidemia di Covid-19 e dai successivi blocchi nei paesi in atto da marzo in Europa, poiché la domanda a breve termine di forniture critiche per i mercati alimentare, farmaceutico e medico è cresciuta e le catene di vendita al dettaglio hanno iniziato ad accumulare scorte in previsione di periodi di blocco prolungati e accaparramento da parte dei consumatori.

Mentre la domanda nel Regno Unito è stata colpita da un calo significativo nei mesi in concomitanza della Brexit, la Scandinavia ha mostrato un quadro misto e la crescita della domanda nell’Europa centrale è stata rallentata da una crescita inferiore alla media ma ancora forte in Germania. Nei paesi dell’Europa meridionale che sono stati colpiti più gravemente dalla pandemia (ad eccezione della Francia), ci sono stati incrementi superiori al 5%. La crescita su base annua è stata molto forte nell’Europa orientale, con mercati leader che hanno mostrato tassi di crescita annui superiori al 10%.

Sebbene i blocchi nei paesi siano iniziati solo a marzo, si può presumere che il loro impatto si sentisse già a febbraio quando i clienti (sia per i beni primari che non) hanno iniziato ad accumulare scorte. Alla luce di questi numeri, non dovrebbe sorprendere che i tempi di consegna dei materiali autoadesivi, in particolare per i prodotti non critici, siano aumentati in modo sostanziale. Oltre alla disponibilità di materie prime (non solo materiali autoadesivi ma anche sostanze chimiche essenziali per la produzione di materiali di consumo come inchiostri, adesivi e siliconi), i trasformatori di etichette si trovano ad affrontare l’impatto dei blocchi che ha avuto come conseguenza la ridotta disponibilità del personale in azienda, gli adeguamenti necessari per conformarsi a misure di sicurezza e salute più rigorose (OSHA) e le questioni relative al flusso di cassa a causa dell’estensione unilaterale dei termini di pagamento da parte dei clienti.

FINAT ha creato una pagina Web dedicata alla pandemia, inoltre sta organizzando webinar regolari per aggiornare i membri della community delle etichette sugli ultimi sviluppi e stimolare lo scambio delle migliori pratiche. Il webinar più recente si è svolto il 28 aprile, dal quale è emerso che le aziende hanno iniziato a guardare oltre al Covid-19 nella prospettiva di un graduale allentamento delle misure di blocco in diversi paesi. Oltre alle questioni relative alle materie prime e alle problematiche a breve termine relative ai picchi delle forniture, la preoccupazione maggiore è l’impatto di una prolungata crisi economica ben al di là delle attuali iniziative del governo a sostegno delle aziende che sono state proposte in diversi paesi per i prossimi 3-6 mesi. Si prevede che una volta scaduti questi pacchetti finanziari, i licenziamenti aumenteranno, i rating del credito continueranno a scendere e la domanda potrebbe subire una grave flessione.