La stampa flessografica è una tecnica apprezzata per la sua versatilità e utilizzata nel settore della produzione di film plastici per l’imballaggio e il confezionamento alimentare e merceologico. Questo metodo, infatti, funziona perfettamente su moltissime superfici: film, laminati plastici e metallici, polipropilene (PET), poliestere (PE), alluminio e simili, carte da imballo, cartone ondulato, cartoncino e perfino legno. Vediamo, nel dettaglio, in cosa consiste la flessografia e come garantire un’ottima qualità di stampa.
Che cos’è la stampa flessografica?
La stampa flessografica è un metodo di stampa rotativa diretta che si compone di una serie di procedure e di fasi piuttosto complesse, che devono essere costantemente monitorate per garantire un risultato di stampa perfetto. In particolare, queste fasi sono:
- Preparazione delle lastre flessografiche, dette anche matrici o cliché
- Preparazione del cilindro, chiamato anche sleeve o manica
- Montaggio delle matrici al cilindro attraverso l’utilizzo di nastri biadesivi
Il processo preparativo è fondamentale per garantire che tutti i parametri di stampa siano rispettati. In questa fase, i tecnici responsabili della stampa analizzano le linee guida fornite dal cliente e le elaborano, inserendole all’interno del sistema-macchina. Della fase di preparazione dei diversi elementi fa parte anche la pulitura, che viene effettuata con solventi appositi che eliminano polvere e residui dalle lastre e dal cilindro, così da non compromettere il risultato finale. L’altro passaggio fondamentale è il montaggio dei cliché sul cilindro di stampa, perché è da qui che si procede con l’inchiostrazione delle matrici e con la stampa definitiva sul film. Questa fase avviene grazie all’utilizzo di specifici nastri biadesivi, che mantengono la matrice ben salda sul cilindro; si procede con la stampa vera e propria grazie ad un meccanismo rotativo, che imprime l’inchiostro sulla superficie da stampare, attraverso una leggera pressione.
Si può facilmente capire che gli elementi che concorrono al risultato finale di stampa sono davvero molti. Vediamo, nei prossimi paragrafi, quali sono.
La qualità dei biadesivi
Il biadesivo è l’elemento che permette di tenere salda la matrice al cilindro ed è quindi fondamentale nel processo di stampa. Un prodotto di bassa qualità non permetterebbe la corretta preparazione del cliché e quindi comprometterebbe totalmente il risultato finale. Inoltre, per ogni tipologia di stampa, bisognerà assicurarsi di avere a disposizione un biadesivo specifico: più risulta ricca di dettagli la matrice di stampa, più la scelta dovrà ricadere su un biadesivo in schiuma soffice.
Non solo: il biadesivo deve aderire perfettamente alla superficie, per non causare il cosiddetto effetto edge lifting, ovvero il sollevamento della matrice dal cilindro durante la rotazione dello stesso.
La scelta del biadesivo giusto è una delle fasi più delicate di tutto il processo, perché una decisione sbagliata potrebbe compromettere totalmente il risultato di stampa.
Una corretta pulitura
Può sembrare banale, ma una pulitura frettolosa delle matrici e dei cilindri può avere un effetto negativo sul risultato finale di stampa. È importante, quindi, scegliere il solvente giusto per le diverse superfici da trattare. Per la sleeve, essendo formata da materiali metallici o plastici, è consigliabile usare alcol isopropilico, meno aggressivo dell’acetato, che potrebbe comprometterne la capacità di supportare l’adesione dei nastri. Per quanto riguarda la pulizia delle matrici, essendo realizzate in gomma naturale o fotopolimero, è importante rimuovere la polvere ed eventuali residui di inchiostro, anche in questo caso ponendo utilizzando il solvente più adatto.
La rimozione delle bolle
Durante la fase di montaggio dei cliché è necessario porre attenzione all’eventuale formazione di bolle. Se questo problema si presentasse, bisogna intervenire immediatamente e rimuovere l’aria presente, per evitare un risultato finale compromesso. Occorre inoltre essere molto prudenti durante le manovre di fissaggio del nastro, per non rovinarlo o comprometterne la capacità adesiva.
Una possibile soluzione che può risolvere in gran parte queste criticità è l’utilizzo di cilindri autoadesivi, che non necessitano di nessun “intermediario” – il nastro biadesivo, appunto – per mantenere ben salde le matrici. Sono prodotti innovativi che permettono di risparmiare nel lungo periodo, riducendo gli sprechi. Infatti, scegliendo una manica autoadesiva, non ci sarà più bisogno di continuare a riacquistare nastri biadesivi, essendo questi cilindri riutilizzabili per circa 10 anni, previa riattivazione con un’apposita soluzione liquida. In questo modo, quindi, si potranno ottimizzare i costi, ridurre i rischi e aumentare la qualità di stampa.
Come si può facilmente capire, la flessografia è un metodo di stampa che richiede una certa manualità, nonostante molti processi siano automatizzati, e la scelta di prodotti e materiali di qualità è d’obbligo. Inoltre, è vero che il vantaggio di questo sistema è la sua versatilità, ma questo significa che ogni materiale su cui è possibile stampare possiede caratteristiche molto diverse e quindi necessita di prodotti diversi. È fondamentale quindi rivolgersi a un fornitore affidabile, in grado di offrire un assortimento mirato e adatto a tutte le situazioni, in modo da garantire una qualità di stampa eccellente su ogni superficie e per qualsiasi necessità.